RAPPORTO SULLO STATO DEI DIRITTI UMANI NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI E NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA E TRATTENIMENTO PER MIGRANTI IN ITALIA
Il Rapporto, così come sottolineato dal Presidente della Commissione, Senatore Pietro Marcenaro nell’introduzione “si proponeva l’obiettivo di dare un contributo alla discussione su temi difficili, dolorosi, ma cruciali per un paese, come il nostro, il cui impianto morale, sociale e giuridico si basa sul rispetto dei diritti fondamentali della persona.”
Nella prima parte del Rapporto si illustra il quadro internazionale (raccomandazioni al nostro Paese, situazione normativa in altri paesi europei), la seconda parte del Rapporto approfondisce e presenta la situazione dell’Italia emersa dall’indagine conoscitiva della Commissione (assistenza sanitaria in carcere, ospedali psichiatrici giudiziari, morti in carcere, situazione degli omosessuali in carcere). La terza parte è dedicata al trattenimento degli stranieri nei centri di identificazione e accoglienza (centri di accoglienza, la situazione di emergenza a Lampedusa nell’estate 2011). In allegato vi sono poi i dati emersi dai sopralluoghi in alcuni centri di detenzione.
Dal Rapporto sono emerse situazioni particolarmente preoccupanti in merito all’accoglienza dei minori migranti sull’isola di Lampedusa nell’estate del 2011. Tematica che è stata portata all’attenzione del Comitato ONU da parte del Gruppo CRC durante la sessione di settembre.
In particolar modo nel Rapporto si sottolinea il “mancato rispetto degli standard minimi di accoglienza dei minori” e che lo Stato dovrebbe garantire ai minori migranti “strutture di accoglienza adeguate per i minori non accompagnati, garantendo che questi ultimi non siano detenuti e che siano separati dagli adulti”. Si aggiunge inoltre che i minori “nei primi mesi del 2011 hanno visto momenti critici nel sistema di accoglienza, soprattutto quelli non accompagnati: le condizioni igienico-sanitarie, di alloggio e di sicurezza delle strutture spesso non sono state in grado di garantire la loro incolumità e la tutela dei loro fondamentali diritti”.
La Commissione ha svolto dei sopralluoghi in alcune carceri. Tra le altre è stata visitato anche il carcere minorile di Nisida.
Importante la sezione dedicata alle madri detenute. Gli ultimi dati presentati nel Rapporto evidenziano che “nel carcere di Rebibbia, al 13 febbraio 2012, risultavano 14 madri con 15 bambini. Di queste, 13 madri Rom condannate più volte a pene di durata contenuta, nella maggior parte dei casi per il reato di furto.