CERCANDO UN PAESE INNOCENTE La pace possibile in un mondo in frantumi
Il titolo del libro si ispira ad un verso - "Cerco un paese innocente" - di una poesia di Giuseppe Ungaretti scritta al fronte (Campo di Mailly, Francia) nel 1918, Girovago.
La ricerca del “paese innocente” qui è un’espressione simbolica che mette in discussione l’idea diffusa secondo la quale la politica estera deve essere “realista”, concezione che si nutre di opinabili luoghi comuni (“se vuoi la pace prepara la guerra”, “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”). Per l’Autore, diplomatico di carriera e esperto di politica internazionale, è vero il contrario: la sola politica realistica è quella della pace strutturale che si raggiunge introducendo su scala internazionale pratiche di condivisione, e non di divisione. Ogni altra opzione, proprio dal punto di vista “realista”, non produce risultati.
Pertanto, la pace non è affatto l’opzione di anime belle, ma l’unica modalità possibile per non ridurre il mondo in cenere (vuoi a causa di una guerra atomica, vuoi per gli effetti del cambiamento climatico). In tale prospettiva il libro analizza le cause profonde dell’attuale disordine mondiale, tra cui le asimmetrie sistemiche e le ineguaglianze indotte dal sistema politico-economico.
Città Nuova editrice