I SIGNORI DELLA GREEN ECONOMY Neocapitalismo tinto di verde e Movimenti glocali di resistenza
“I Signori della green economy” nasce per guardare dentro la definizione molto alla moda “economia verde”, e distinguere chi, nei territori, nelle politiche e nelle pratiche, vuole davvero creare occupazione e socialità proteggendo i beni comuni e gli elementi naturali a rischio, e chi, al contrario su questo rischio ha scelto di scommettere per fare profitto.
Un’analisi molto lucida e senza sconti degli autori, che definiscono il Terzo Millennio segnato dalla lotta tra privilegio ed esclusione, tra volontà di potenza ed esigenza di vita. Dove il sistema capitalistico si è sostituito, come telaio, alla società stessa. Un capitale libero di muoversi senza regole né controlli, ci spiegano, ed una politica ed una società civile sempre più in balia di un’economia somministrata e assunta come la panacea di ogni male. La finalizzazione dell’economia in chiave di speculazione.
In questo libro si evidenzia come la corsa all’oro si stia concentrando sulla natura e sui suoi elementi, come crisi ambientale e climatica minacciano la nostra capacità di futuro, e che, con cinismo e freddezza c’è già chi sta provvedendo a trasformarla in business. Si ritiene che l’economia verde, o green economy, via obbligata per rispondere alle crisi che oggi abbiamo di fronte, purché incentrata su giustizia e sostenibilità ambientale e sociale. Ragionando nella sua accezione più larga, come sistema economico low carbon in grado di migliorare il benessere e l’equità sociale, riducendo in modo significativo i rischi ambientali. Un’economia a basse emissioni di CO2 infatti, è un’economia capace di imboccare la strada dell’innovazione di processo e di prodotto, che sa provocare trasformazioni negli stili di vita e nell’organizzazione sociale e che sa stare al passo con la competitività internazionale. Le politiche di accaparramento di queste materie prime fondamentali per la Green economy (basti pensare ai motori ibridi o ad altre come l’Indio ed il Gallio per le nuove generazioni di moduli fotovoltaici), sta portando a vere e proprie tensioni internazionali così come a politiche neocoloniali da parte dei vecchi e dei nuovi attori della globalizzazione. Pertanto si invita alla società civile ad opporsi alla green economy dei privilegiati attraverso piccole e buone economie come Gas e Distretti di economia solidale.