UNA SOLA CASA L’umanità alla prova del Covid-19: una ricerca su pandemia e migrazioni
Il testo, curato da padre Lorenzo Prencipe (presidente della Fondazione Centro Studi Emigrazione di Roma – CSER ) e Matteo Sanfilippo (direttore dell’Istituto Storico Scalabriniano – ISS) è il frutto di una ricerca, con taglio internazionale, su pandemia e migrazioni, una sintesi generale che offre un quadro della congiuntura mondiale, testimoniando anche "le azioni intraprese dal network scalabriniano e in generale dalla Chiesa e dalle organizzazioni cattoliche per smussare in tutti i continenti la durezza della congiuntura epidemica – scrive Sanfilippo – aiutando le frange più deboli delle popolazioni, in particolare i rifugiati e gli emigrati (economici, politici, per ragioni ambientali)".
A fine marzo 2020, in piena prima fase della pandemia da Covid-19 i Missionari Scalabriniani di Europa-Africa hanno promosso, nella loro rete di posizioni e iniziative missionarie, una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere quel “prossimo”, in particolare migrante e rifugiato, che stava soffrendo della pandemia dell’indifferenza o della marginalizzazione, pur condividendo con tutti gli altri esseri umani “una sola casa”.
La campagna-azione-costruzione “Una Sola Casa” ha così raccolto, da marzo a dicembre, donazioni per circa 115 mila euro che hanno permesso di raggiungere e sostenere (soprattutto con beni alimentari) oltre 25 mila persone (migranti e non) in Italia, Europa e Africa.
Oggi, in piena seconda fase della pandemia, la campagna-azione-costruzione “Una Sola Casa” non si è fermata e continua a sostenere le vittime della recrudescenza dell’emergenza sociale in Europa e Africa.
I centri di studio Scalabriniani, in collaborazione con alcuni istituti di ricerca, hanno così riletto le diversificate situazioni nazionali e continentali nella prospettiva che “non ci si salva da soli” e che, a livello locale e a livello globale, “abbiamo bisogno dell’altro” per poter realmente dare concretezza all’impegno di essere e divenire “una sola casa per tutti”.
Il testo redatto dal CIEMI, il Centro scalabriniano di studi migratori di Parigi, analizza le conseguenze prodotte dall’epidemia da Covid-19 in seguito alle restrizioni della mobilità umana, alla riduzione delle attività economiche "non essenziali", alla diminuzione di servizi istituzionali e associativi, alla vulnerabilità di categorie sociali marginalizzate e al distanziamento fisico, vissuto come "sfiducia e sospetto" verso l’altro, aspetto che per i migranti si è tradotto in un’ulteriore stigmatizzazione nei loro confronti, considerati portatori e diffusori del virus.