21 febbraio 2021 ore: 09:00
Società

Auguri Redattore Sociale: venti anni di notizie "corrette" e un futuro impegnativo

L'attenzione dell'agenzia nella prima fase di vita è stata posta sul corretto approccio ai problemi sociali, per far conoscere risposte che avevano la capacità di aiutare fasce di popolazione fragile. Oggi la sfida è quella di leggere i fenomeni in termini talmente ampi da diventare globali
di Vinicio Albanesi
Stefano Dal Pozzolo Vinicio Albanesi a redattore sociale seminario

Vinicio Albanesi. Foto: Stefano Dal Pozzolo

L’Agenzia Redattore Sociale è sorta per una serie di circostanze favorevoli, nate da lontano per concretizzarsi in una iniziativa stabile venti anni fa. Il clima sociale dalla metà degli anni ’70 fino al 2000 aveva aggiornato in modo sostanziale le politiche sociali in Italia: la Legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi (1978); il servizio sanitario nazionale (1978); la legge sugli stupefacenti (1990); la legge quadro sulla disabilità (1992), la promozione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1997); la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (2000). Un clima che aveva coinvolto il mondo del volontariato, esploso con le comunità di accoglienza.

Tra queste anche la nostra Comunità di Capodarco, sorta addirittura nel 1966: la validità delle risposte delle comunità spingeva a far conoscere la presenza e i metodi utilizzati nel territorio nazionale. E’ il periodo della discussione sulle varie scuole di pensiero, con la chiusura dei grandi istituti assistenziali, dell’approccio al mondo della tossicodipendenza, dell’immigrazione, della prostituzione, della psichiatria: don Ciotti, don Picchi, San Patrignano, Saman, don Gelmini, Sant’Egidio, Emergency, don Benzi… nomi e storie diverse, ma tutte protese a dare risposte ai disagi sociali, esplosi nel periodo del boom economico. Sentimmo l’esigenza di far conoscere, spiegare, proporre risposte che, nel rispetto delle persone, avevano la capacità di aiutare fasce di popolazione fragile.

Da qui i contatti con il mondo della comunicazione: con i giornalisti del gruppo di Fiesole (fine anni ’80) fino ad arrivare a veri e propri seminari a Capodarco, iniziati nel 1994 e tenuti ininterrottamente fino ad oggi, eccetto il 2020, a causa della pandemia. I titoli dei seminari erano evocativi: “Acciaio e cristalli”, “Corre la lepre”, “Nebbia”, “Volo radente”, “Di razza e di classe”... I sottotitoli indicavano i temi del momento: la fragilità delle notizie, le fatiche del giornalismo, le notizie e le sue vittime, il giornalismo tra coinvolgimento e indifferenza… con aiuto di esperti e di protagonisti. I seminari riuscirono, per presenza, aggiornamento e approfondimenti; un calcolo approssimativo dice che il numero di partecipanti ha superato le settemila presenze, tra giornalisti professionisti, pubblicisti, addetti stampa, direttori di giornali e di canali televisivi, accompagnati dagli esperti dei temi trattati.

La presenza e l’incoraggiamento di persone addette alla comunicazione, anche nelle posizioni apicali, oltre all'incoraggiamento del mondo istituzionale, politico e aziendale, determinarono la nascita di Redattore Sociale, un'agenzia sociale giornaliera. L’attuale assetto è composto da due redazioni (Capodarco e Roma), dieci giornalisti, due strutture di corrispondenza da Milano e Bologna, vari corrispondenti regionali e altri collaboratori occasionali, dieci dipendenti tra area documentazione ed archivio, area web, abbonamenti e area amministrativa.

Nella prima fase di vita di Redattore Sociale, l’attenzione è stata posta sul corretto approccio ai problemi sociali. Non bisogna dimenticare che molte notizie provenivano allora dalla cronaca nera. Il risultato è stato eccellente: oggi gli approfondimenti sono maggiori, il linguaggio corretto, i legami con mondi connessi con la singola notizia sono argomentati adeguatamente.

La sfida odierna è la capacità di leggere i fenomeni in termini talmente ampi da diventare globali. Per la diffusione e l’utilizzo della rete, per il legame degli eventi che sono interconnessi: si pensi alla disabilità, all’immigrazione, alla diffusione delle sostanze o della tratta.

Il futuro di Redattore Sociale è diventato impegnativo: la sola notizia di cronaca evoca, in prima battuta, i mondi ai quali appartiene, ma non dimentica i collegamenti dai quali è sorta e le conseguenze che produce. Questa impostazione aiuta a leggere la realtà sociale con sguardo completo e veritiero. E’ l’impegno dell’Agenzia, il cui obiettivo è affiancare alla corretta informazione i valori positivi di molte persone impegnate nel dare risposte per una società paritaria e in pace.

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