L’albero della vita
Dopo le feste pasquali, il ricordo della Trinità e dell’Eucarestia, la liturgia inizia il lungo cammino che ci accompagnerà fino alla fine dell’anno, quando ricomincerà con la preparazione della nascita di Gesù, offerta dall’Avvento. In questi lunghi mesi seguiremo le vicende – se Dio vorrà - che l’evangelista Marco ha narrato, riportando le parole e i gesti di Gesù, nei due/tre anni del suo pellegrinare dalla Galilea fino a Gerusalemme, dove morirà.
L’albero della vita
Non a caso la prima Lettura riporta l’episodio della Genesi che, in forma allegorica, pone il problema della disobbedienza a Dio.
Nell’immagine del giardino paradisiaco, la proibizione del frutto dell’albero della vita spiega la sovranità della legge di Dio che non è affidata ai singoli.
Il linguaggio si avvicina alla leggenda. In realtà è il fondamento di ogni religiosità: accettare che Qualcuno, al di sopra di noi, detti delle leggi di orientamento della vita. Questo qualcuno deve essere il creatore e il signore del mondo.
In alternativa ogni essere intelligente stabilirà una legge propria, variabile nei luoghi e nel tempo.
I protagonisti, oltre Dio, sono Adamo ed Eva. In realtà il tentatore è il demonio, il quale inganna la donna. Un dettaglio di grande valore che smentisce l’interpretazione della donna come tentatrice: una lettura maschilista che ha origini lontane e che, purtroppo, ancora oggi, è di opinione comune.
La stessa figura del Demonio, rappresentato dal serpente, vuole indicare che il male esiste. Nell’Apocalisse sarà la donna che schiaccerà il sepente, a dimostrazione della sua onestà e della sua forza.
Si pone oggi il problema della secolarizzazione: sempre meno persone credono in Dio e alla Chiesa. Si imputa ai comportamenti della Chiesa l’allontanamento dalla fede. Sicuramente gli errori e i peccati dei cristiani tolgono valore alle parole sacre. Gli scandali gravissimi degli ecclesiastici incidono severamente nella credibilità del messaggio religioso.
In verità l’ateismo ha radici nella cultura moderna, perché l’individuo si è posto al centro di ogni decisione, rifiutando ogni indicazione al di fuori della propria coscienza. Sono rimaste poche indicazioni accolte: non rubare, non uccidere, non dire false testimonianze. Per il resto ciascuno fa sintesi delle proprie convinzioni e dei propri comportamenti.
Non si può parlare solo di secolarizzazione, ma di un vero e proprio ateismo che pervade la vita delle persone, con il rifiuto di ogni etica suggerita.
La controprova è anche nella vita civile: ci si oppone alla scienza (vedi il Covid), alla solidarietà (vedi l’immigrazione), alla vita pubblica (vedi il populismo), ai fondamenti della vita (vedi fine vita, matrimonio, aborto).
Un futuro che non ha un legge sovrana riconosciuta, ma la libertà di pensare e di agire come ciascuno ha elaborato.
Noi accogliamo la legge divina perché, oltre l’equilibrio e il rispetto, offre la libertà di scegliere.
Siano i tuoi orecchi attenti
Il Vangelo racconta l’inizio della missione di Gesù. Probabilmente, già nel suo paese natale, iniziano le accuse nei confronti del Maestro. Lo accusano di essere posseduto dal demonio. Gli scribi e i farisei vengono da Gerusalemme perché hanno compreso che il Messia ha offerto una svolta alla religiosità ebraica. Non è solo la Legge mosaica a indicare la via religiosa; il Tempio non è l’unico luogo di culto; le prescrizioni delle pratiche religiose sono indicazioni umane e non divine.
E’ smantellato lo schema dell’ebraismo. Il Dio venerato è chiamato padre; non vendicativo ma misericordioso; la legge dell’occhio per occhio è sostituita dal perdono; le impurità provengono dal cuore umano e non dalle pratiche purificatrici di acqua e di abiti. L’interpretazione delle Scritture sono coordinate dalla forza dello Spirito e non da saggi umani impegnati, fin nei dettagli, a conoscere la volontà di Dio.
Gli stessi legami familiari sono sottoposti ai valori della religiosità e di comportamenti conseguenti. Una religiosità nuova che allarga gli orizzonti verso l’umanità intera offrendo una fede operosa, libera e solidale.
Il problema vero è che non si riconosce a Gesù l’autorità della predicazione nuova. Lo terranno sotto tiro; lo condanneranno e lo affideranno alle autorità romane per crocifiggerlo.
Ma Gesù è il Figlio di Dio: risorgerà e assicurerà che i suoi fedeli non saranno lasciati soli.
La preghiera del Salmo, con parole sincere, si rivolge a Dio misericordioso:
«Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
Io spero, Signore;
spera l'anima mia,
attendo la sua parola.
L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora».
9 Giugno 2024 – Anno B
X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(1ª lett.: Gn 3,9-15 – Salmo 129 (130) - 2ª lett.: 2Cor 4,13-5,1 – Vangelo: Mc 3,20-35)