13 ottobre 2022 ore: 21:01
Società

La giustizia divina è il progetto che Dio ha su ciascuno

di Vinicio Albanesi
Il tema di questa domenica è sicuramente la giustizia divina. Nella prima lettura il brano dell’Esodo collega direttamente l’intervento divino con la vittoria sul nemico
Invocando Dio, Mosé vince la battaglia contro Amalék. E' una narrazione tardiva della conquista della terra promessa; nel deserto erano frequenti gli scontri con le tribù nomadi presenti sul territorio. Una esortazione moralistica e popolare (la pietra per far sedere Mosé e i due che gli sorreggono le sue mani nella preghiera!); il tutto per esaltare la presenza di Dio. Le circostanze non sono certo dignitose e umane. La conclusione del brano è feroce: «Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada».
Il brano si presta a una interpretazione religiosa: la necessità della preghiera per ottenere giustizia.

Contro l’ingiustizia

E' la pieta popolare che spesso insiste sulla preghiera costante per ottenere giustizia.
Forse è più utile insistere sulla necessità della giustizia alla presenza di Dio.
Non è simile alla giustizia umana, con le sue fragilità dei giudizi dei tribunali. La giustizia divina è il progetto che Dio ha su ciascuno.
Un progetto difficile da interpretare, ma presente nella storia umana. A questo punto è necessaria una forte fede: le situazioni terrene nascondono un'infinità di misteri. Mentre per quelli a buon fine non si appella a Dio, ma a circostanze umane, il dramma si fa cupo per il male presente nel mondo.
La fede in un Dio creatore e padre può essere riferimento, invocando spiegazione.
Le parole di San Paolo a Timoteo aiutano: «Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall'infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento».
E' la dimensione spirituale che eleva il giudizio alla visione nobile e definitiva. Dio non interverrà sui fatti immediati, anche se un proverbio dei paesi dell’est dice: «Dio non dorme mai».

Il salmo 120 offre respiro alla preghiera:

«Da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre».
E’ il grido poderoso del povero che spera solo in Dio, perché provveda alla sua miseria.

Troverà la fede sulla terra?

La parabola narrata da Luca insiste sulla vicenda tra il giudice distratto e la vedova. Le considerazioni sulla giustizia di Dio sono esplicite: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
La risposta ha una dose di incertezza. Da una parte si conferma che Dio farà giustizia prontamente, ma dall'altra insinua il dubbio che, alla fine dei tempi, troverà la fede sulla terra?
Gli studiosi indicano il clima di attesa che era presente nelle prime comunità cristiane. Dopo la morte di Gesù, la distruzione del tempio, l’occupazione dello straniero facevano prevedere la fine imminente del mondo. Da qui il pensiero costante della venuta del Figlio dell’uomo a ristabilire giustizia.
In realtà Gesù stesso dichiara di non saperlo: "Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre". (Mc 13,32).
Nell’attesa della fine, rimane solo la sicurezza della fede.
L’atteggiamento cioè che spinge a realizzare, fin da subito, quella giustizia,  secondo il "pensiero di Dio e non degli uomini".

16 Ottobre 2022 Anno C
XXIX Domenica tempo ordinario
(1ª lett. Es 17,8-13 - 2ª lett. 2Tm 3,14-4,2  – Vangelo: Lc 18,1-8)