Solo dono
In questa domenica le indicazioni della Liturgia sono esplicite.
Nel brano degli Atti degli Apostoli, Pietro aggrega alla comunità cristiana anche i gentili (pagani). Egli, che aveva discusso con Paolo a Gerusalemme, nel primo Concilio, sostenendo la tesi di limitarsi a diffondere la parola del Signore agli Ebrei, ora è decisamente orientato ad accogliere anche coloro che non lo sono.
E’ la svolta del messaggio di Gesù. Il Maestro si era limitato a percorrere i villaggi della Palestina; il suo comando non poneva però limiti di territorio e di razza. Il Vangelo di Matteo riferisce «Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Nell’uscita, quasi di prova, precedente alla sua morte aveva inviato i discepoli, più prudentemente: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Fin da subito, il cristianesimo si è proposto come religione universale: anche per questo motivo il messaggio non suggerisce particolari precetti, a differenza della religione Ebrea e e Islamica.
Le verità fondanti il cristianesimo sono tre: un Dio unico e misericordioso, il Vangelo predicato e vissuto da Gesù, l’amore reciproco.
I precetti sono sopraggiunti nell’organizzazione umana chiamata Chiesa: il nucleo evangelico è sempre rimasto vivo. Ad esso occorre riferirsi per mantenere la fede sincera e salda.
A tutto il mondo
Il cristianesimo si è allargato a tutto il mondo: ancora oggi i missionari percorrono ogni parte della terra ad annunciare la buona novella.
Il tratto caratteristico dell’annuncio è il voler bene: a Dio e a tutti, come recita il Padre nostro, l’unica preghiera lasciata scritta nella Bibbia.
Questa ampiezza di visione ha lasciato talmente libertà da produrre separazioni e frazioni nella costruzione della Chiesa. E’ la dimostrazione della fragilità umana che ha interpretato la libertà secondo le proprie coscienze. Uno scandalo che pesa sulla missione del Vangelo. Occorre benedire gli sforzi dell’ecumenismo che tentano di ricomporre le fratture.
Come dice il Concilio «Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra e incessantemente sostenta la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, quale organismo visibile, attraverso il quale diffonde per tutti la verità e la grazia. Ma la società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l'assemblea visibile e la comunità spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa arricchita di beni celesti, non si devono considerare come due cose diverse; esse formano piuttosto una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino». (Lumen gentium n. 8)
Quando si parla di fede non si può dimenticare la dimensione umana che, con le parole, l’organizzazione, il culto, appella a Dio, pur rimanendo umana. Da qui la spinta a rimanere fedeli allo spirito del Vangelo. Lo stesso Signore ha assicurato che non lascerà soli tutti i credenti.
Solo dono
Il Vangelo di Giovanni suggerisce le caratteristiche dell’amore di Dio e del prossimo. Dio non aveva bisogno di donare al mondo. Il suo amore è gratuito e misericordioso. L’invito va oltre la semplice fraternità. Si può essere attenti al prossimo per molti motivi, non ultimi per la parità di genere e per la dignità umana.
L’amore di Dio va oltre l’umanità: parte dalla creazione né termina con la morte. Il modo di esprimere questo amore, in termini umani, è il bene. Chi compie il bene è erede di quanti l’hanno compiuto prima della propria nascita e rimane impresso anche dopo la propria morte.
Solo così si può esprimere l’amore di Dio: si quantifica ed esplicita ogni volta si riesce a compiere il bene gratuito e misericordioso. Quel bene non è scambio o risposta dovuta. Ma solo dono.
Dio è stato chiamato, con linguaggio umano, Padre per significare le sue caratteristiche. San Giovanni riporta le parole del Maestro: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici».
Una prospettiva quasi impossibile. La dimensione umana conosce la riconoscenza, il perdono, la promessa.
La visione di fede aiuta a raggiungere la gratuità, pensando a come Dio ama. Sono soppressi tutti i “distinguo” che poniamo nei confronti del prossimo. Cadono le attese, le delusioni, la mancata riconoscenza. Non arriveremo alla perfezione anche se la strada da percorre è indicata.
La seconda indicazione dice che non sono sufficienti le parole; occorrono i fatti. Chi, con sincerità, aderisce alla visione del mondo suggerita da Dio, con azioni e comportamenti concreti e adeguati, costui è veramente discepolo di Gesù.
Il salmo può terminare con le parole:
« Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!»
5 Maggio 2024 – Anno B
V Domenica di Pasqua
(1ª lettur.: At 10,25-26.34-35.44-48 – Salmo 97 (98) - 2ª lett.: 1Gv 4,7-10 – Vangelo: Gv 15, 9-17)