Dopo di noi, legge (ancora) sulla carta
La legge sul "Dopo di noi" è ancora in gran parte sulla carta, mentre la sua attuazione nei territori è quasi tutta da realizzare. Se da un lato il riparto delle risorse tra le regioni è avvenuto quasi un anno fa (in GU il 5 gennaio 2019), dall'altro si attendono ancora, quasi ovunque, le delibere dei comuni, che indichino le modalità specifiche e le caratteristiche che i progetti devono avere.
I dettami principali e più innovativi della norma, che interviene a tutela delle persone con grave disabilità quando vengono a mancare i familiari che ne se prendono cura, - ovvero le caratteristiche, le modalità di gestione e di conseguenza i costi reali delle strutture a carattere familiare - sono ancora da definire e sollevano, di conseguenza, i dubbi dei familiari, delle associazioni e dei progettisti sociali che devono dare gambe alla legge. Tra i nodi critici la residenzialità e la compartecipazione delle spese.
Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha trasmesso al Parlamento la seconda relazione sullo stato di attuazione della normativa, con i dati (aggiornati appunto al 31 dicembre scorso) messi a disposizione dalle regioni. Tutte, tranne la Valle d'Aosta. Meno di 6 mila i beneficiari degli interventi, concentrati in 12 regioni: tante sono infatti quelle che, ricevute le risorse, le hanno ad oggi finalizzate e tradotte in azioni, oltre che in progetti. Sono Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria. “Lo stato di attuazione non è ancora tale da permettere una compiuta rappresentazione degli interventi programmati – si legge nelle prime delle oltre 200 pagine del documento - In diverse Regioni le informazioni raccolte sono ancora parziali, in particolare quanto a beneficiari e strutture finanziate”. Tuttavia questa è “la prima rappresentazione degli interventi concretamente messi in campo a livello territoriale, considerato che la prima Relazione si era limitata a presentare gli indirizzi programmatici adottati a livello regionale”.