6 maggio 2016 ore: 15:06
Immigrazione

Accoglienza migranti, Morcone: "Minori, un grosso problema"

Il capo dipartimento Libertà civili e immigrazione non nasconde le preoccupazioni per la situazione del sistema di accoglienza dove si va avanti “a fatica”. 120 mila le persone ospitate, 13 mila i minori. Per ora non c’è emergenza, ma si pensa di usare anche le caserme. E sui comuni: “Cerchiamo di convincerli a partecipare a progetti Sprar"
Minori stranieri.Mano sulla spalla

ROMA – Nessuna emergenza, perché degli arrivi sono sostanzialmente in linea con lo scorso anno, ma di certo molta “fatica” e non poche “difficoltà”. Il prefetto Mario Morcone, capo Dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, non nasconde la sua preoccupazione per la situazione del sistema di accoglienza in Italia: che ad oggi conta 120mila persone a cui vanno aggiunti 13mila minori non accompagnati. “I minori oggi rappresentano un grande problema – spiega a Redattore sociale -. Ne arrivano sempre di più ma per tutelarli dobbiamo far riferimento a una normativa del 2000. La legge specifica sul tema è ferma da troppo tempo in Parlamento”.

Il prefetto, ascoltato due giorni fa in commissione Esteri alla Camera ha sollecitato i parlamentari ad accelerare sul testo che introdurrebbe maggiori tutele per i minori stranieri. Il ddl Zampa, che contiene anche le proposte di Save the children, giace infatti in Commissione Affari costituzionali da circa tre anni. “Su questo tema siamo in difficoltà – spiega Morcone -. La legge non è mai cambiata, una nuova normativa ci potrebbe invece aiutare molto a risolvere una serie di problemi legati all’accoglienza e alla tutela. Si potrebbe, cioè, più tenere sotto controllo la situazione, fermo restando che se il minore vuole scappare scappa, ma almeno si valorizzerebbero le buone pratiche di accoglienza e avremmo maggiori strumenti. Finora abbiamo ovviato alle carenze in via amministrativa, mettendoci, come si dice in gergo ‘una pezza’”.

Sul piano più generale degli arrivi, il prefetto sottolinea che i “numeri sono in linea con lo scorso anno. Più che parlare di emergenza, possiamo dire che c’è fatica. Ma l’Italia sta facendo la sua parte”. Secondo gli ultimi dati, infatti, sono circa 28.500 le persone arrivate in Italia nei primi quattro mesi dell’anno, mentre erano 26mila circa nello stesso periodo dello scorso anno. Dopo il boom di marzo (quando sono arrivate circa 9000 persone in più rispetto a marzo 2015), ad aprile c’è stata una netta diminuzione. L’approssimarsi dell’estate mette comunque “un po’ di preoccupazione, anche se per ora non facciamo stime – spiega Morcone – stiamo cercando di individuare altre soluzioni per far fronte all’accoglienza, anche tra le strutture non utilizzate della difesa o del demanio". Il ministero sta pensando di utilizzare anche alle caserme.

Ma l’ostacolo da superare per l'accoglienza restano gli enti locali. L’ultimo bando Sprar è stato un flop, e ora verrà riaperto nella speranza che i comuni decidano di partecipare. “I progetti Sprar non li possiamo imporre, quello che stiamo cercando di fare è convincere i Comuni – spiega -. Vogliamo far capire, cioè, che conviene loro proporre progetti Sprar piuttosto che subire l’imposizione dei centri prefettizi. Purtroppo però – aggiunge – questo è un tema usato ancora a fini propagandistici, che si presta a strumentalizzazioni, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale”. (ec)

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