Bologna in tutti i sensi: ciechi alla scoperta delle opere d’arte della città
Bassorilievo Basilica di Santo Stefano |
BOLOGNA – Lei è Marta Giacomoni, ha 24 anni e insieme ad altre 9 persone ha fondato l’associazione “La Girobussola”. “Studio comunicazione visiva e mi occupo di ciechi – racconta – due parti divise di me”. E infatti la neo associazione, nata lo scorso ottobre, ha come mission quello di rendere accessibile le bellezze bolognesi, architettoniche e non solo, ai non vedenti. È per questo che nasce il progetto “Bologna in tutti i sensi” e lei, figlia del presidente Paolo Giacomoni cieco da quando è piccolo, lo sa bene cosa vuol dire cecità e quali mancanze ci sono all’interno della città. Nonostante ciò all’interno dell’associazione, tiene a sottolineare, “trattiamo la disabilità con sensibilità ma con uguaglianza e senza slanci caritatevoli”.
La mappa tattile per orientarsi |
Ma come si fa a far godere a un cieco un’opera d’arte? Detto fatto. L’associazione organizza dei percorsi multisensoriali che puntano sul tatto, sugli odori e sui suoni. Un esempio è la visita alle Due Torri. Si parte dalla parte esterna toccando il materiale e rendendosi conto, grazie a una carezza dallo spigolo destro a quello sinistro, di quanto siano inclinate. Poi la salita e la percezione di uno spazio che si restringe e la sensazione dell’altezza che fa avvertire diversamente anche i rumori. Coronano il tutto la distribuzione di una mappa tattile che riproduce la città e individua la parte di città in cui ci si trova e una spiegazione vocale da vera guida turistica.
“Stiamo lavorando anche con l’Orto Botanico – aggiunge Giacomoni – per sviluppare un percorso che possa far scoprire la fisionomia delle piante e i loro odori. Purtroppo per un cieco tutto resta molto sottointeso, come la forma di un batuffolo di cotone, la nostra speranza fargli scoprire molte cose attraverso l’uso di alcuni ausili”. E ancora musei. “Al museo Anteros di Bologna – racconta – si possono trovare delle traduzioni tattili delle maggiori opere d’arte. Sono pochissimi gli enti che in Italia fanno una cosa del genere. Si parla spesso di musei accessibili – continua – però la disabilità non è solo motoria. Predisporre ascensori e scivoli è giustissimo ma tutto questo lascia fuori una fetta di persone che ha esigenze diverse”.
Nel prossimo futuro corsi di scultura, passeggiate naturali e ciaspolate arricchite da stimoli uditivi. “Chi ha partecipato alle nostre prime escursioni è rimasto molto soddisfatto. Ma siamo una realtà nuova e abbiamo tanto da imparare – conclude Giacomoni – Di certo intanto stiamo aprendo molte porte e dando il via a nuove collaborazioni”. (irene leonardi)