Immigrati. Filca-Cisl: “Cresce il lavoro nero in edilizia, sfiora il 25 per cento”
ROMA – Aumenta il lavoro nero in edilizia e ad esserne coinvolti sono in particolare i lavoratori stranieri che rappresentano una parte consistente della manodopera impiegata nel settore. Se prima della crisi risultavano nel sommerso il 15 per cento dei lavoratori edili, ora la cifra sfiora il 25 per cento. A sottolinearlo è Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl (federazione lavoratori delle costruzioni), nel corso del convengo su lavoro e immigrazione organizzato dal sindacato oggi a Roma. Secondo Pesenti la crisi sta colpendo “i lavoratori più deboli, che sono in larga parte gli immigrati impiegati nel settore”. “Sono sempre di più – aggiunge – quelli che finiscono nel sommerso, lavorano in nero e saltuariamente”.
La necessità di lavorare per garantire i diritti ai lavoratori migranti è stata ribadita anche dal segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni: “Sull’illegalità la Filca lavora da anni, sostenendo l’idea della patente a punti ma la battaglia delle battaglie è eliminare le gare al massimo ribasso, che in momenti come questi fanno entrare nel mercato imprese anche colluse con la mafia per riciclare il denaro sporco –afferma Bonanni. Per il segretario della Cisl nel paese circolano messaggi relativi anche alle politiche sull’immigrazione che “minano la coesione sociale e indicano la strada del razzismo. Ma -afferma -in un’ epoca così difficile è necessario ancora di più rilanciare una vera integrazione per gli immigrati e la diffusione dei loro diritti civili: come lo ius soli e la partecipazione al voto amministrativo. È più italiano chi paga le tasse, che chi no le paga”. Su questi temi “avrò cura di proporre a Camusso e Angeletti di rilanciare un’iniziati congiunta per contrastare le pressioni che vengono da mandi contrapposti a noi” –conclude. (ec)