Immigrati, Guerra: task force con parti sociali contro lo sfruttamento del lavoro
Lavoro nero. Operaio in officina
ROMA – Una task force per monitorare l’effettiva efficacia sul campo della direttiva 52/2009 (meglio nota come la legge che consente ai lavoratori stranieri sfruttati di denunciare il datore di lavoro e ottenere il permesso di soggiorno), valutarne gli effetti e insieme alle parti sociali sensibilizzare i lavoratori coinvolti per far aumentare le denunce sulle situazioni di grave sfruttamento. Ad annunciarla è stata la viceministra al Lavoro e politiche sociali, Maria Cecilia Guerra nel corso di un convegno sul lavoro e immigrazione, organizzato oggi dalla Cisl. “Stiamo cercando di mettere insieme una rete che oltre agli organismi preposti all’interno del ministero, come la nostra dg immigrazione, coinvolga anche l’ispettorato, l’Inps e le parti sociali per aiutare le persone a godere appieno della direttiva 52, recepita dall’Italia lo scorso anno ma che ancora non sta avendo una grande efficacia, almeno in campo lavorativo. E’ difficile infatti che possiamo puntare solo su denunce spontanee. – spiega Guerra -. E’ necessario innanzitutto monitorarne gli effetti, fare una mappatura completa delle situazioni di sfruttamento e intervenire sia con le forze di controllo sia con un confronto con le parti sociali per sensibilizzare e informare meglio i lavoratori. E’ un piano che stiamo costruendo e vorremmo arrivare ad un primo confronto già all’inizio dell’anno”.
Secondo la viceministra la crisi sta coinvolgendo sempre più la componente immigrata, che aumenta nelle statistiche che riguardano sia la disoccupazione che l’inattività. “ Se non interveniamo con politiche attive nel lavoro c’è il rischio della caduta nell’irregolarità di persone immigrate già presenti sul territorio –afferma . Se fino a qualche anno fa il problema era garantire all’impresa manodopera di cui difettavano in alcune professioni, ora il problema è garantire un lavoro alle persone immigrate presenti sul territorio ed evitare che finiscano nel mercato del lavoro nero. Un fenomeno a cui si aggiunge quello della tratta, che si sta spostando dal settore della sfruttamento sessuale verso lo sfruttamento lavorativo, coinvolgendo anche la componente maschile. Sta emergendo, inoltre una forma di grave sfruttamento domestico. Per questo stiamo pensando a un intervento congiunto anche con i sindacati”.
Per Guerra va, inoltre, assicurato ai migranti il diritto di godere di prestazioni assistenziali, un dovere che va sostenuto anche politicamente per evitare una “guerra tra poveri”. “Bisogna garantire agli immigrati diritti certi. Questo è un tema molto delicato, anche se c’è una grossa consapevolezza tra italiani che esiste una discriminazioni verso gli stranieri in una situazioni di crisi come quella che stiamo vivendo può scatenarsi una guerra tra poveri –afferma - Dobbiamo quindi essere pronti anche politicamente a sostenere l’idea che le prestazioni assistenziali vanno allargate anche ai migranti, almeno quelli lungo soggiornati. E Lavorare perché le politiche sociali siano rivolte a tutti in maniera indiscriminata. L’assenza di diritti essenziali come il diritto di cittadinanza per chi è nato qui o per chi non è nato in Italia ma vuole costruirvi una vita, significa legittimare le discriminazioni –aggiunge -. Non possono esserci cittadini di serie A e di serie a e di serie B. Il paese è ormai maturo, ritardare su questi temi è sbagliato sia moralmente che per il bene paese”. (ec)