4 marzo 2013 ore: 13:22
Società

L’appello di Salvamamme: “Numero verde per partorire in anonimato su tutti i cassonetti del Lazio”

La presidente si rivolge direttamente al sindaco Alemanno e al neogovernatore Zingaretti per chiedere anche percorsi facilitati negli ospedali e una cerimonia di commiato per il bambino trovato morto in un cassonetto all’interno dell’Ospedale san Camillo
Stefano De Luigi/Contrasto Infanzia: volto di neonato

Foto di Stefano De Luigi

ROMA – Inserire la segnalazione del numero verde Salvabebè (800283110) sui cassonetti di Roma e del Lazio e prevedere percorsi facilitati negli ospedali per partorire in anonimato. Lo chiede in un appello la presidente dell’associazione Salvamamme Grazia Passeri direttamente al sindaco Gianni Alemanno e al neogovernatore Nicola Zingaretti, a pochi giorni dal  tragico ritrovamento di un neonato in un cassonetto nei pressi dell'ospedale San Camillo di Roma. Il dramma è “probabilmente legato allo stato mentale della madre 25enne romana potrà essere inquadrato soltanto quando saranno accessibili più informazioni” sottolinea l’associazione, ma “rimane il fatto che una creaturina sia finita in un cestino della spazzatura, e non è la prima volta”.
 
Per questo Salvamamme chiede che “tutta l'attenzione di istituzioni e associazioni sia volta a prevenire che gravidanze estreme mettano a rischio la vita di mamma e bebè, offrendo prima di tutto la concreta opportunità di partorire in anonimato (il Numero Verde Salvabebè per Roma e provincia, solo da cellulare per chi chiama da fuori Roma, è attivo presso il Policlinico Umberto I) o di essere accompagnata in assoluta privacy con un sostegno psicologico o materiale”.
 
“Non esiste un sistema 'guida' che assicuri la salvezza del bimbo nato da gravidanze non accettate o impossibili per le donne, nonostante gli sforzi delle Istituzioni – sottolinea Grazia Passeri - Salvamamme chiede su tutti i cassonetti della Regione Lazio la segnalazione plurilingue di un numero Verde e percorsi facilitati all'interno delle aziende Ospedaliere, e ricorda che nonostante la terribile crisi economica dell'associazione, sono centinaia solo negli ultimi due mesi, le mamme che hanno ricevuto aiuti in emergenza”. L'Associazione I Diritti Civili nel 2000-Salvabebè/Salvamamme chiede, inoltre, una cerimonia di commiato pubblica per il neonato.
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