Migranti, Cir: “Polemiche surreali in Ue, servono un piano e regole comuni”
ROMA – Ripensare il sistema Shenghen e l’approccio al Tfeu (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) che non può più limitarsi a fornire aiuti umanitari ai paesi terzi e contributi finanziari alle organizzazioni della Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali. Cambiare la legislazione, in base al Trattato di Lisbona e prevedere un aumento degli incentivi finanziari non solo per il re insediamento ma anche per gli altri canali di protezione. E infine, anche in mancanza di un obbligo giuridico, emettere visti umanitari o per motivi di protezione. Sono queste le proposte del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) all’Italia e all’Europa in materia di rifugiati e migranti, contenute nella pubblicazione “Ponti, non muri”, presentata oggi a Roma. Nel volume il Consiglio italiano per i rifugiati propone anche 6 soluzioni legali per l’accesso sicuro in Europa.
Secondo Roberto Zaccaria, presidente del Cir, “l’adozione di meccanismi d’ingresso protetto potrebbe, ridurre considerevolmente il numero di persone costrette ad intraprendere viaggi della speranza ogni giorno più pericolosi attraverso il deserto ed il mare Mediterraneo”. Eviterebbe anche di doversi rivolgere “a trafficanti senza scrupoli che, con inquietante e crescente efferatezza, non esitano a torturare, ad uccidere, rimanendo spesso impuniti per gli ignobili crimini commessi. Nel corso degli ultimi vertici europei si è preso in considerazione solo il re insediamento – aggiunge - mentre il Cir e le altre organizzazioni italiane ed europee, specializzate nel settore dell’immigrazione e dell’asilo, avrebbero auspicato delle proposte più coraggiose da parte della Commissione europea verso altri strumenti”.
Nonostante il susseguirsi di ripetuti vertici internazionali,però, “persiste l’incapacità di adottare un piano europeo e regole comuni per una gestione efficace e duratura dei flussi migratori – sottolinea -. In questi ultimi mesi si è registrato un innalzamento del livello di tensione tra gli Stati membri, tra quelli che vogliono accogliere un maggior numero di migranti e di richiedenti asilo e quelli, invece, che non esitano ad erigere muri, fili spinati, barriere di ogni tipo, al fine di bloccare e respingere le persone in fuga dai loro paesi a causa di persecuzioni, di guerre, di massicce violazioni dei diritti umani e anche per le drammatiche condizioni di vita”. Secondo Zaccaria “ancora una volta i leader europei continuano ad attardarsi in polemiche surreali sull’ammissione di poche decine di migliaia di rifugiati in tutta l’UE, allorché la sola Turchia ne ha già accolti oltre 1.800.000 e il Libano 1.200.000 oltre a quelli che in misura più che doppia sono ospitati nei campi provvisori. Ancora una volta –conclude - il bisogno di protezione dei rifugiati rischia di essere sopraffatto dagli egoismi nazionali”. (ec)