27 ottobre 2014 ore: 12:48
Immigrazione

Minori stranieri non accompagnati, le associazioni: no a un'accoglienza al ribasso

Un cartello di associazioni sottoscrive un documento congiunto: "Non è più possibile una gestione emergenziale". Fondi "assolutamente insufficienti", a rischio la qualità degli interventi. Nel 2014 arrivati in Italia oltre 12 mila minori stranieri, 3 mila sono scomparsi.
Minori non accompagnati. bambino in primo piano

ROMA - No a un'accoglienza al ribasso per i minori stranieri non accompagnati, divenuta ormai un'emergenza non rinviabile e dai costi sociali altissimi. Lo denuncia un cartello di associazioni, che hanno sottoscritto un documento congiunto, destinato alla presidenza del Consiglio dei ministri, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e al sottosegretario Franca Biondelli, all'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza, alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, al Garante nazionale infanzia e adolescenza e al presidente della Conferenza unificata Stato- Regioni.

Le associazioni esprimono sincera "preoccupazione per l’attuale situazione dell’emergenza minori stranieri non accompagnati (Msna) che sta coinvolgendo tutto il territorio nazionale, e per la sua gestione". Secondo il report diffuso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall’inizio del 2014 i minori non accompagnati arrivati in Italia dal nord Africa sono stati oltre 12 mila: di questi poco più di 3 mila sono scomparsi nel nulla, divenendo verosimilmente vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo e accattonaggio forzato. In seguito alle segnalazioni delle associazioni, la senatrice Silvana Amati, insieme ad altri 20 colleghi, ha predisposto e depositato in questi giorni una interrogazione parlamentare.

Il report evidenzia una situazione “sempre più drammatica e di difficile gestione e soprattutto non tutelante nei confronti di questi ragazzi”: comunità di accoglienza sature o insufficienti rispetto al grande numero di arrivi di Msna sul territorio e di conseguenza numerosi giovani che rimangono senza collocazione, spesso in strada o minorenni inseriti in strutture per adulti in condizioni precarie. Pur tenendo presente la portata eccezionale dei flussi in queste settimane, le associazioni sono unite nell’idea che non sia più possibile una gestione emergenziale dell’accoglienza, con le conseguenti derive culturali ed etiche: sempre più reale appare il rischio che i minorenni stranieri rischiano di essere considerati cittadini di "serie B", esposti a fenomeni di ghettizzazione ed emarginazione. Centrale la questione delle risorse: "La nostra preoccupazione - si legge nel documento - è che la Circolare ministeriale del 28/7/14, che prevede il finanziamento dello Stato per l'accoglienza dei Msna nelle strutture attraverso fondi assolutamente insufficienti per garantire loro un intervento adeguato,  determini il rischio di una riduzione della qualità degli interventi nell'interesse dei Msna e del dovere di assistenza in capo a Regioni ed Enti Locali,  per salvaguardia della loro protezione e dei loro diritti".

Ma le associazioni si dicono sopratutto "spaventate della deriva culturale ed etica rispetto al tipo di accoglienza da offrire ai minori stranieri: che rischiano di essere considerati minori e cittadini di serie B, esposti a fenomeni di ghettizzazione ed emarginazione, la cui accoglienza rischia di essere solo fisica e materiale ma non volta ad una reale e positiva integrazione". Una scelta quella dell'accoglienza "discriminatoria e al ribasso" che determinerebbe "rischi e costi sociali sul lungo periodo altissimi".

“Occorre una più decisa assunzione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti e un maggiore coinvolgimento a livello decisionale delle organizzazioni della società civile impegnate da anni in questo ambito”, dichiarano. “Accogliamo quindi con favore alcune recenti proposte e tra cui il progetto di legge1658, recentemente proposto dall’on. Zampa, l’incentivo all’utilizzo dello strumento già esistente dell’affido etero-familiare per la regolarizzazione dei Msna e, infine, il protocollo di intesa recentemente siglato tra Save The Children e la Marina militare che prevede la presenza di operatori a bordo delle Unità navali impiegate nel dispositivo Mare Nostrum”.

Hanno sottoscritto il documento: l’Associazione Agevolando, l’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF),  l'Associazione Consulta Diocesana per le Attività a favore dei minori e delle famiglie ONLUS, il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), il Coordinamento Nazionale Comunità per Minori (CNCM), il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (Cismai),  il Coordinamento regionale comunità per minori dell’Emilia Romagna, il Coordinamento regionale comunità per minori delle Marche, Federazione Progetto Famiglia ONLUS, SOS Villaggi dei Bambini ONLUS, Terra dei Piccoli ONLUS e l’Associazione Libera (associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

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