Boldrini: centralità della famiglia non è messa in discussione
''Parliamo di diritti e nessuno ha diritto di ridicolizzare questo nostro incontro, perché non è una carnevalata. Alcune settimane fa - ha detto la Boldrini - ho risposto a una lettera di un adolescente che si rammaricava del silenzio delle istituzioni sulla omosessualità. La sua lettera è frutto di solitudine e disperazione. Lui sostiene che essere omosessuali è una sfortuna, ma la sfortuna non è una categoria sociale. Esiste invece la categoria dell’impegno e delle scelte politiche forti. Occorre mettere in atto azioni legislative che allarghino la tutela dei diritti e su questo il nostro paese si muove in ritardo rispetto alle richiesta di una società martura''.
Per la presidente della Camera "sostenere i diritti degli omosessuali non può e non deve essere contrapposto ai diritti della famiglia. La centralità della famiglia non è messa in discussione". "Riconoscere i diritti a chi non li ha, - ha concluso - non significa toglierli a chi li ha. Per cui c’è l’impegno delle istituzioni verso la lotta a ogni forma di discriminazione. L’omofobo, il maschilista e il razzista sono figli della stessa sottocultura perché diversi tipo di discriminazione finiscono per sommarsi. Siamo qui per dare vita a una globalizzazione del confronto dell’accoglienza e della ricchezza della diversità". (vedi lancio successivo) (set)