Palermo: 20 mila studenti incontrano i ministri, ricordando Falcone e Borsellino
“Vogliamo studiare di più e capire come essere cittadini attivi ma voi politici lo volete questo aiuto?” E’ stata questa la domanda, rivolta al ministro Carrozza, che ha riscosso più applausi fra i presenti. “Noi abbiamo bisogno di voi che a noi dovete chiedere soprattutto coerenza e impegno – dice il ministro -. Diventerete cittadini consapevoli partecipando alla vita pubblica anche con la scelta di buoni rappresentanti. Il futuro è nelle vostre mani. Studiate la Costituzione per capire e avere sempre più consapevolezza di come si può migliorare questa società”. Fra le domande, in particolare, è emerso un vero e proprio appello per migliorare le scuole che “cadono a pezzi come strutture, scoraggiando sempre più gli insegnanti”. “Il lavoro del governo sarà enorme perché sarà quello di cominciare a ricostruire la scuola da nord a sud”, risponde ancora il ministro. “Stiamo lavorando per un’agenda di governo che comprenderà un piano che richiederà il coinvolgimento degli insegnanti, che la scuola la vivono ogni giorno e devono potere dare il loro apporto al nostro lavoro – continua il ministro -. Lavoreremo perché gli edifici siano messi in sicurezza e affinché il Paese abbia buoni insegnanti motivati e interessati alla crescita dei ragazzi”.
“Come possiamo sconfiggere tutte le mafie?, chiede un altro giovane a Rodolfo Sabelli, presidente dell’associazione nazionale magistrati. “Si combatte con l’impegno e la cultura che non deve essere fine a se stessa ma serve a riflettere e a formare una coscienza critica di cittadini – dice Sabelli -. Ricordiamoci che la mafia prolifera sull’ignoranza”.
Alcuni giovani che hanno partecipato durante l’anno a dei progetti dedicati al mondo carcerario hanno chiesto, invece, al ministro della Giustizia Cancellieri cosa si può fare per migliorare le condizioni drammatiche in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane. “Il carcere vive delle situazioni complesse e difficili per le quali si richiede un’azione vasta in cui non ci si può fermare in alcun modo – dice il ministro Cancellieri – Occorre lavorare per ripensare tutto il sistema della pena, pensando alle pene alternative alla detenzione in carcere. Inoltre dobbiamo studiare le misure affinché le pene siano più rieducative e meno punitive. In carcere deve essere garantita ai detenuti anche la possibilità di lavorare, studiare e acquisire quelle conoscenze che fuori non avevano”.
Subito dopo, è seguita la premiazione delle scuole che hanno partecipato a “Le nuove rotte dell’impegno. Geografia e legalità”, il tema scelto quest’anno che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si è svolta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Il primo premio che consiste in un viaggio a Bruxelles, per conoscere i massimi organi europei, è andato all’istituto comprensivo De Amicis di Vibo Valentia per la migliore ricerca sulla percezione della criminalità. Un altro premio è stato dato alla scuola secondaria Giovanni Paolo II di Montecchio per la realizzazione di un video. Altri due premi liceo artistico Muzzi dell’Aquila per il lavoro su “Cosa nostra o casa nostra” e un premio speciale alla scuola Santa Rosa di Viterbo per un’analisi accurata del sistema mafioso nel quadro economico nazionale. La mattinata si è conclusa, infine, con la consegna di alcune borse di studio a giovani laureati in Giurisprudenza per aver elaborato tesi approfondite sul sistema mafioso. (set)