23 maggio 2013 ore: 14:49
Giustizia

Palermo: 20 mila studenti incontrano i ministri, ricordando Falcone e Borsellino

Oggi la commemorazione delle stragi di via Capaci e d'Amelio. Tra i presenti il ministro dell'Istruzione Carrozza, il ministro della Giustizia Cancellieri, il presidente del Senato Grasso. I ragazzi: "Come possiamo diventare cittadini attivi?"
PALERMO – Ventimila studenti di 800 scuole di ogni ordine e grado hanno chiesto alle istituzioni, presenti questa mattina all’interno dell’aula bunker per la commemorazione del 21° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, come diventare cittadini attivi. Pronti a rispondere ai ragazzi il presidente del Senato Piero Grasso, il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, il presidente Rai Anna Maria Tarantola, il professor Nando Dalla Chiesa, associato di Sociologia della Criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano e il ministro Anna Maria Cancellieri.
 
“Vogliamo studiare di più e capire come essere cittadini attivi ma voi politici lo volete questo aiuto?” E’ stata questa la domanda, rivolta al ministro Carrozza, che ha riscosso più applausi fra i presenti. “Noi abbiamo bisogno di voi che a noi dovete chiedere soprattutto coerenza e impegno – dice il ministro -. Diventerete cittadini consapevoli partecipando alla vita pubblica anche con la scelta di buoni rappresentanti. Il futuro è nelle vostre mani. Studiate la Costituzione per capire e avere sempre più consapevolezza di come si può migliorare questa società”. Fra le domande, in particolare, è emerso un vero e proprio appello per migliorare le scuole che “cadono a pezzi come strutture, scoraggiando sempre più gli insegnanti”. “Il lavoro del governo sarà enorme perché sarà quello di cominciare a ricostruire la scuola da nord a sud”, risponde ancora il ministro. “Stiamo lavorando per un’agenda di governo che comprenderà un piano che richiederà il coinvolgimento degli insegnanti, che la scuola la vivono ogni giorno e devono potere dare il loro apporto al nostro lavoro – continua il ministro -. Lavoreremo perché gli edifici siano messi in sicurezza e affinché il Paese abbia buoni insegnanti motivati e interessati alla crescita dei ragazzi”.
 
“Come possiamo sconfiggere tutte le mafie?, chiede un altro giovane a Rodolfo Sabelli, presidente dell’associazione nazionale magistrati. “Si combatte con l’impegno e la cultura che non deve essere fine a se stessa ma serve a riflettere e a formare una coscienza critica di cittadini – dice Sabelli -. Ricordiamoci che la mafia prolifera sull’ignoranza”.
 
Alcuni giovani che hanno partecipato durante l’anno a dei progetti dedicati al mondo carcerario hanno chiesto, invece, al ministro della Giustizia Cancellieri cosa si può fare per migliorare le condizioni drammatiche in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane. “Il carcere vive delle situazioni complesse e difficili per le quali si richiede un’azione vasta in cui non ci si può fermare in alcun modo – dice il ministro Cancellieri – Occorre lavorare per ripensare tutto il sistema della pena, pensando alle pene alternative alla detenzione in carcere. Inoltre dobbiamo studiare le misure affinché le pene siano più rieducative e meno punitive. In carcere deve essere garantita ai detenuti anche la possibilità di lavorare, studiare e acquisire quelle conoscenze che fuori non avevano”.
 
Subito dopo, è seguita la premiazione delle scuole che hanno partecipato a “Le nuove rotte dell’impegno. Geografia e legalità”, il tema scelto quest’anno che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si è svolta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Il primo premio che consiste in un viaggio a Bruxelles, per conoscere i massimi organi europei, è andato all’istituto comprensivo De Amicis di Vibo Valentia per la migliore ricerca sulla percezione della criminalità. Un altro premio è stato dato alla scuola secondaria Giovanni Paolo II di Montecchio per la realizzazione di un video. Altri due premi liceo artistico Muzzi dell’Aquila per il lavoro su “Cosa nostra o casa nostra” e un premio speciale alla scuola Santa Rosa di Viterbo  per un’analisi accurata del sistema mafioso nel quadro economico nazionale. La mattinata si è conclusa, infine, con la consegna di alcune borse di studio a giovani laureati in Giurisprudenza per aver elaborato tesi approfondite sul sistema mafioso. (set)
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