11 giugno 2017 ore: 16:07
Immigrazione

Ancora naufragi e morti nel Mediterraneo: preoccupazione di Unhcr

Vincent Cochetel, direttore per l'Europa, esprime profonda preoccupazione per le notizie di questo fine settimana: due incidenti, otto cadaveri recuperati, 52 dispersi, oltre 2.500 persone salvate in più di 12 operazioni di ricerca e soccorso. "Sviluppare percorsi alternativi e sicuri, in modo che le persone non debbano intraprendere viaggi così pericolosi"
Sbarchi. Salvataggio
Sbarchi. Salvataggio

ROMA - Secondo la Guardia Costiera Italiana, sono stati recuperati otto cadaveri e si temono 52 dispersi in seguito a due incidenti che sabato hanno coinvolto un numero consistente di persone a bordo di fragili gommoni a largo delle costa della Libia. Più di 2.500 persone sono state salvate in oltre una dozzina di operazioni di ricerca e soccorso coordinate dalla Guardia Costiera Italiana fra sabato e domenica. Queste persone stanno sbarcando e saranno sbarcate in vari porti italiani nei prossimi giorni. Per Unhcr, "è importante che siano sviluppate con urgenza risposte che scaturiscano da una più ampia condivisione delle responsabilità rispetto allo sbarco delle persone soccorse. Le soluzioni non possono essere trovate solo in Italia".

box L'Agenzia Onu per i rifugiati elogia "gli sforzi di salvataggio della Guardia Costiera Italiana, delle autorità governative europee e delle ong, ma è profondamente amareggiata dal numero delle vittime che è in continua crescita. Fino ad oggi nel 2017, oltre 1.770 persone sono già morte o risultano disperse nel tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo, e siamo solo all'inizio della stagione estiva. Altre persone sono morte nel Sahara prima di arrivare in Libia. Salvare vite deve rappresentare la priorità assoluta per tutti ed è necessario incrementare gli sforzi di salvataggio lungo questa rotta letale".

I flussi misti di persone attraverso l'Africa orientale e occidentale verso il Sudan, il Niger e la Libia continuano e" le crudeli reti dei trafficanti prosperano. Abbiamo urgentemente bisogno di rinnovati sforzi per trovare soluzioni diverse per i rifugiati e i migranti nei paesi che attraversano prima di raggiungere la Libia, data l'insicurezza in quel paese e la vulnerabilità delle persone in movimento, esposte a forme orribili di sfruttamento ed abuso. Parallelamente, sono necessarie nuove misure per combattere seriamente il traffico di esseri umani su tutte e due le sponde del Mediterraneo". L’Unhcr esorta inoltre a "sviluppare percorsi alternativi e sicuri, in modo che le persone non debbano intraprendere viaggi così pericolosi. Per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale, le alternative includono la riunificazione familiare, il reinsediamento, le borse di studio per rifugiati e la sponsorizzazione privata. Devono anche essere raddoppiati gli sforzi per affrontare le cause fondamentali di questi movimenti di persone verso la Libia, anche attraverso la risoluzione dei conflitti e la riduzione della povertà".?

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