Bologna, migranti in corteo: "basta schiavitù in Libia"
Bologna - Un corteo per una doppia denuncia: contro gli accordi tra Italia e Libia per bloccare le partenze di migranti verso l'Italia e per ribadire il 'no' ai Daspo urbani da poco utilizzati dal Comune di Bologna nei confronti delle 10 persone che dormivano sotto i portici di viale Masini. La manifestazione, indetta dal Comitato studenti migranti dell'Universita' di Bologna e dal Coordinamento migranti Bologna e' in programma per dopodomani, sabato 2 dicembre, con un concentramento in piazza Verdi dalle 15; vedra' la partecipazione di varie sigle che hanno aderito, tra cui: Asahi Bologna, associazione senegalese Bologna 'Cheikh Anta Diop', Cobas, Comunita' Eritrea democratica, Comunita' Pakistana Bologna, Comunita' Bangladesh Bologna, CSA-Grotta Rossa Spazio Pubblico Autogestito, Diaspora Ivoriana Emilia-Romagna, Made in Woman e Oeds/Onlus-Organizzazione dei migranti per lo sviluppo del Senegal. Insieme, scenderanno in piazza anche per ribadire le difficolta' burocratiche nell'ottenere il permesso di soggiorno, denunciando "la totale indifferenza" della Questura su questo tema. Da piazza Verdi, dove oggi e' stata presentata l'iniziativa ("Contro la schiavitu' in Libia e per la liberta' dei migranti"), un corteo si muovera' per le strade della citta' per andare a protestare sotto le finestre della Prefettura, in via IV Novembre, passando per via delle Moline, via Righi, via Indipendenza, piazza del Nettuno e via Ugo Bassi. In seguito il corteo si muovera' in direzione di piazza Malpighi, per poi far ritorno in piazza Verdi.
Nel mirino dei manifestanti che sabato sfileranno per Bologna c'e' prima di tutto il ministro degli Interni Marco Minniti per gli accordi con il governo di Tripoli per bloccare le partenze verso l'Italia. Quelle intese, per gli organizzatori della manifestazione, sono "parte del razzismo istituzionale delle politiche italiane ed europee", che in Libia "consegna i migranti a un destino di schiavitu' e di violenza nei lager, colpendo in maniera ancora piu' brutale le donne" e in Italia "priva della liberta' di movimento sempre piu' migranti, trattati come studenti e persone di serie B" quando non "costretti nei centri di accoglienza a lunghe attese che spesso terminano con il diniego dell'asilo. Il violento passaggio in Libia e la schiavitu' non valgono forse la protezione umanitaria?". Un 'razzismo istituazionale' che i migranti contestano anche al primo cittadino di Bologna: infatti, anche i Daspo urbani saranno sabato oggetto di contestazione durante il corteo. (DIRE)