Cinemarena in Senegal: film e confronti per non partire
ROMA - "Portiamo il grande schermo nei villaggi dove la spinta a lasciare il proprio Paese e' piu' forte": Alessandra Testoni, coordinatrice emergenza e migrazione a Dakar dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), parla con la DIRE dell'arrivo in Senegal di CinemArena.
Un progetto storico, che si concentra ora sulle rotte subsahariane, nel tentativo di informare e rendere consapevoli i candidati alla partenza. Ieri c'e' stata la conferenza stampa di presentazione nella sede dell'ambasciata italiana a Dakar, con decine di giornalisti locali. E c'e' stato, soprattutto, l'inizio delle proiezioni.
"Alla periferia di Kaolack gli spettatori erano piu' di 500" racconta alla DIRE il capo progetto Andrea Borgarello: "Abbiamo proposto 'La Pirogue', un film del regista senegalese Moussa Toure' che parla proprio di migranti, lo spunto ideale per confrontarsi e provare a mettere a fuoco problemi, nodi, prospettive".
L'idea, testata nei mesi scorsi in Burkina Faso, e' favorire il dibattito nei villaggi e nelle comunita'. "Un contributo prezioso viene da chi e' tornato e puo' informare sulle difficolta' e i falsi miti legati alle migrazioni" riprende Testoni. "Poi ci sono i mediatori, rappresentanti delle comunita', conoscitori di lingue e dialetti locali, tramite indispensabile per comunicare dove strade asfaltate e corrente elettrica non arrivano".
Le serate, con film sul tema delle migrazioni ma non solo, con una preferenza per registi e attori locali, andranno avanti fino al 19 novembre. Il tempo necessario per avviare un dibattito, secondo Testoni: "Vogliamo essere tramite tra chi e' partito e chi e' restato nei villaggi, offrendo anche la prospettiva di chi e' riuscito a trovare un'alternativa e a investire con orgoglio in Senegal". A collaborare sono anche attivisti locali, a partire Afrique Culture Urbaine e Afrique Positive. "Movimenti - conferma Borgarello - che animano e ispirano le periferie di Dakar e non solo". (DIRE)