Cooperazione, un anno di "Migraventure": le imprese africane crescono
ROMA - "Sono nigeriana ma vivo a Verona da circa 23 anni. Ho avuto la possibilita' di partecipare al programma 'Migraventure' per creare un'attivita' per le mie connazionali, mamme nigeriane lavoratrici e donne con prole impossibilitate a inserirsi nel mondo del lavoro". Cosi', Victoria Ajibola Olwakemi presenta alla DIRE il suo progetto 'Ape Maia', "ispirato ai nido-famiglia che ci sono anche in Italia".
"Ape Maia" fa parte dei 41 progetti selezionati e sostenuti in diverse forme dal programma 'Migraventure', sostenuto dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) e dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e attuato dall'ufficio per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) insieme all'organizzazione no-profit Etimos Foundation.
"Ho lavorato come mediatrice culturale, e anche se qui mi trovo bene amo tanto la mia patria e torno spesso a casa" ha raccontato Victoria durante la conferenza. "Negli anni mi sono resa conto di come l'economia abbia trasformato il mio Paese, e di come ormai servano due stipendi per mandare avanti una famiglia. Per questo, soprattutto nelle grandi citta', stanno aprendo tanti asili nido, ma e' difficile essere finanziati da banche nigeriane".
Iniziato circa un anno fa, 'Migraventure' si rivolge a migranti imprenditori o aspiranti tali che vivono in Italia e li sostiene con attivita' formative e prestiti che coprono una parte dell'investimento necessario ad avviare o consolidare un'impresa nei territori di origine.
Durante la conferenza, insieme a quattro degli imprenditori che hanno vinto il bando, sono intervenuti il vice-ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Mario Giro, il ministro plenipotenziario a capo dell'Unita' strategia, processi globali e organizzazioni internazionali del Maeci, Luigi De Chiara, Giovanni Luigi Grandi, dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il direttore dell'Ufficio per il Mediterraneo dell'Oim Federico Soda, il presidente di Etimos Foundation Marco Santori e il responsabile programmi della fondazione, Davide Librolesso. Durante l'incontro sono stati illustrati i risultati e lo stato di avanzamento del programma, partito circa un anno fa.(DIRE)