Corridoi umanitari, a Fiumicino arrivano 52 profughi siriani dal Libano
Roma - "Non c'e' solo la polemica, la paura, la rabbia ma ci sono anche i volti di questi bambini che ci rassicurano e ci dimostrano che si possono fare le cose con la ragionevolezza dell'accoglienza". Il progetto ecumenico dei corridoi umanitari "e' un modello ormai collaudato, che l'Italia ha esportato".
Lo ha detto Mario Giro, vice ministro degli Esteri, accogliendo questa mattina all'aeroporto di Fiumicino 52 persone provenienti dal Libano in Italia grazie al progetto dei "corridoi umanitari" promossi da Comunita' di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese.
"Non c'e' solo il silenzio un po' ipocrita del'Europa- ha proseguito il vice ministro- Non ci sono solo le domande senza le risposte, ma c'e' qualcosa che si muove grazie alla societa' civile. Sono convinto che questo problema si risolve mettendo in moto le energie migliori delle istituzioni e della societa' civile. Per questo non credo nelle caserme. Credo, invece, nei corridoi umanitari, in cio' che connette la societa' civile, in coloro che lavorano con le persone, che sanno avviare processi di integrazione, lavorando con le istituzioni. I volti di questi bambini e la serenita' di questo momento- ha concluso Mario Giro- ci dimostrano che possiamo fare tutto senza allarmismi, senza consumare energie intraprendendo direzioni sbagliate, ma stringendoci la mano e cercando risolvere i problemi insieme". (www.agensir.it)
(DIRE)