Libia, Amnesty: il summit Ue-Africa rilancia la "deportazione" dei migranti
ROMA - "Due settimane di tormenti sulle aste di schiavi in Libia sono state seguite da due giorni di annunci mirati a mantenere la finzione della preoccupazione umanitaria, lasciando intatto l'obiettivo primario dell'Europa: la chiusura della rotta del Mediterraneo centrale". Cosi' John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l'Europa, sulla task force annunciata da Ue, Unione Africana e Onu al vertice che si e' tenuto ad Abidjan.
Secondo Dalhuisen, "la realta' e' che centinaia di migliaia di rifugiati e migranti si sono trovati intrappolati in Libia ed esposti a orribili abusi a seguito della cooperazione intensa dell'Unione europea con le autorita' libiche".
"I piani che a gran maggioranza stabiliscono come prioritario il ritorno 'volontario' di persone, ora bloccate in Libia, nel loro Paese di origine senza un sistema efficace per valutare e soddisfare le esigenze di asilo o per offrire piu' posti di reinsediamento - denuncia il responsabile di Amnesty - finiranno per costituire un meccanismo per una deportazione di massa, coperto da una foglia di fico umanitaria". (DIRE)