Migranti. Anci: il 40% dei comuni accoglie richiedenti asilo, ok Toscana ed Emilia
In tutto 3.231 Comuni italiani, il 40% del totale, accolgono richiedenti asilo sul proprio territorio. I posti per i beneficiari degli Sprar sono aumentati di 5 mila a luglio e altrettanti sono in fase di valutazione. É quanto si legge nel rapporto sulla Protezione internazionale in Italia di Anci, Caritas, Migrantes, dove si segnala che in 5 anni i richiedenti asilo accolti dalla rete Sprar sono quintuplicati e a fine anno dovrebbero arrivare 35 mila. Quasi la meta' si inserisce completamente nella societa', "segno evidente- sottolinea il rapporto- del successo del percorso di integrazione che caratteristiche caratterizza l'accoglienza gestita dai comuni".
Le regioni piu' accoglienti sono la Lombardia la Campania in termini assoluti ma e' "in Toscana e l'Emilia Romagna che si e' quasi pienamente realizzato il principio dell' accoglienza diffusa" con l'83% dei Comuni della Toscana che accoglie richiedenti asilo e il 78,1% in Emilia Romagna.
Accoglienza, Anci: "Passi avanti notevoli, ma molto resta da fare". "La gestione dell'accoglienza - afferma il delegato Anci all'immigrazione Matteo Biffoni - e' uno sforzo costante per le nostre comunita'. Un'accoglienza sostenibile e' l'unica strada per gestire sui territori gli arrivi dei richiedenti asilo. Per questo come Anci siamo sempre accanto ai sindaci per risolvere le criticita' e per sostenere un'accoglienza diffusa. I passi avanti fatti sono notevoli, anche se resta ancora molto da fare: crescono i posti Sprar, aumenta il numero dei Comuni aderenti, il ministero dell'Interno ha varato un nuovo piano di ripartizione dando risposta alle richieste dei territori ed e' stata messa a sistema la fondamentale collaborazione interistituzionale tra Comuni e Prefetture".
"Gli sforzi delle comunita' e dei sindaci per una ripartizione equa e sostenibile del flusso migratorio su tutti i territori- dichiara il segretario generale dell'Anci Veronica Nicotra- vanno ulteriormente riconosciuti e sostenuti. Grazie ai sindaci che hanno deciso di raccogliere le sfide e le opportunita' dell'accoglienza, si sta finalmente procedendo verso quella messa a sistema che consente di superare l'emergenza. I tempi sono dunque maturi per riprendere a discutere di una gestione piu' ordinata dei flussi". Per il direttore generale di Migrantes Don Giovanni De Robertis "la situazione della protezione internazionale in Italia e in Europa ha aspetti in bianco e nero".
"Il sentimento sempre piu' diffuso di ostilita' ci preoccupa fortemente e deve farci interrogare anche sulla nostra effettiva capacita' di costruire comunita' e di alimentare e promuovere una cultura della solidarieta'", afferma il direttore della Caritas italiana Don Francesco Soddu. "Come rete ecclesiale- aggiunge- i nostri sforzi si concentrano in questa direzione, sperimentando nuove forme di accoglienza con il coinvolgimento di strutture parrocchiali, diocesane e anche di nuclei familiari". (DIRE)