Migranti, Oliverio: la tendopoli di San Ferdinando è un lager disumano
Fabbrica di San Ferdinando (RC), tra i letti e i materassi della fabbrica. Foto: Medici per i Diritti Umani (Medu)
"E' un lager, e' disumano oggi mantenere quell'area nel nostro Paese e nella nostra regione. Siamo disponibili a mettere in campo risorse per accompagnare i processi di integrazione e accoglienza diversa da quella praticata nel lager di San Ferdinando". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, oggi a Reggio Calabria per il tavolo sull'emergenza tendopoli di San Ferdinando, istituito in Prefettura.
"Occorre determinare maggiori sinergie e specificare le competenze che vanno esercitate - ha aggiunto Oliverio - c'e' una competenza dello Stato sui temi dell'immigrazione, da parte nostra abbiamo attivato un cordone sanitario con le Aziende sanitarie provinciali, le Asp. Siamo pronti anche ad altri interventi, ognuno per la propria parte, ma sotto il coordinamento dello Stato e delle prefetture".
"Siamo di fronte ad un paradosso, siamo in presenza di un modello, come quello di Riace, che rischia di essere soffocato dalle impostazioni burocratiche, mentre poi cresce il campo di San Ferdinando. Burocrazia che va superata. Il sindaco di Riace - ha ricordato il governatore - mi ha confermato che la ragazza morta tragicamente qualche giorno fa a San Ferdinando, fino al cinque gennaio era a Riace. La spirale burocratica ha determinato la condizione per cui quella donna da Riace e' finita a San Ferdinando. Non sara' stata questa la ragione della sua morte, pero' il dato di fondo e' questo: praticare l'accoglienza significa avere una visione di sostegno alle realta' che l'accoglienza la praticano". (DIRE)