9 marzo 2022 ore: 12:20
Non profit

"Gli italiani vogliono fare la guerra ai russi?"

di Chiara Ludovisi
Il pensiero del pedagogista Daniele Novara: “La decisione del Parlamento italiano di inviare armi e contingenti militari in Ucraina porterà, secondo gli stessi analisti, conseguenze molto precise: una sorta di dichiarazione di guerra alla Russia. L’aspetto sconcertante di questa faccenda è che la popolazione non è stata informata”
Daniele Novara 2

E' opportuno inviare armi in Ucraina, per sostenere la resistenza all'attacco di Putin? O esistono altre “armi” contro la guerra? Il pacifismo esiste ancora? E cos'ha da dire in questa crisi in cui l'Europa e la Nato hanno la responsabilità di dare una risposta a Putin, limitando il più possibile i danni e soprattutto i morti? Il dibattito, ma forse sarebbe meglio dire il dilemma, è più acuto che mai: Redattore Sociale offre il proprio spazio per ospitare il confronto tra chi, pur appartenendo allo stesso “terzo settore”, si trova oggi su posizioni diverse e contrarie. Ospitiamo oggi le voci di Daniele Novara (pedagogista e fondatore del Centro psicopedagogico per la gestione dei conflitti) e Mauro Montalbetti (presidente Ipsia).

Leggi anche gli interventi della portavoce della Rete delle ong italiane, Silvia Stilli (leggi qui il suo intervento) e di Luca Lo Presti, presidente di Pangea onlus (leggi qui il suo intervento)

Siamo in guerra contro la Russia?

di Daniele Novara*

La decisione del Parlamento italiano di inviare armi e contingenti militari in Ucraina porterà, secondo gli stessi analisti, conseguenze molto precise: una sorta di dichiarazione di guerra alla Russia. L’aspetto sconcertante di questa faccenda è che la popolazione non è stata informata, i cittadini non ne sanno nulla e come unico argomento a favore viene utilizzato il sostegno del diritto alla difesa del popolo e della nazione ucraina. Non viene altrettanto segnalato che tutto questo coincide col necessario posizionamento dell’Italia in guerra contro la Russia. Punto primo: gli italiani vogliono fare la guerra ai russi? Non a Putin, proprio alla Russia! Possibile che il popolo italiano venga tenuto all’oscuro di una decisione così grave? Gli italiani esprimerebbero davvero un parere favorevole se venissero consultati?

L’invio delle armi viene giustificato sulla base del sostegno al legittimo diritto di difendersi ma, sempre stando agli analisti militari, si dimentica di dire che la possibilità che un Paese piccolo e relativamente povero come l’Ucraina ha di vincere questa guerra è praticamente pari allo zero. Può solo proseguire questo bagno di sangue, alimentato anche dall’illusione che le armi che arrivano dall’Italia e da altri Paesi europei generino una possibilità di resistenza che nulla può rispetto alla seconda potenza militare del mondo che, non dimentichiamolo, è anche una potenza nucleare. Siamo sicuri di stare facendo il bene dei nostri amici ucraini? O viceversa li stiamo spingendo verso il baratro?

Infine, seppure stiamo assistendo ad alcuni episodi di resistenza non violenta, con gli ucraini che si mettono davanti ai carri armati e ai blindati impedendo alle armate russe di agire, è comunque assodato che l’Ucraina non si è mai orientata verso una resistenza basata sulla non collaborazione, la disubbidienza civile, la resistenza non violenta. È fondamentale spingere i belligeranti al tavolo delle trattative non in quella del massacro reciproco, della guerra a oltranza. Occorre sollecitare quindi i negoziati in funzione di un compromesso e di concessioni reciproche. Non ci può essere qualcuno che vince, non ci può essere qualcuno che, anche se ha ragione, ottiene tutto. Come sempre succede, la negoziazione necessita di una rinuncia reciproca. È su questo versante che i Paesi occidentali ed europei devono portare i belligeranti, non aizzare l’uno o l’altro a voler vincere qualcosa che non si potrà mai vincere, o cercare ragioni che ormai sono chiare: la guerra è sempre sbagliata e chi invade un altro Paese ha sempre torto.

Dobbiamo evitare il peggio. Dobbiamo evitare che diventi un massacro totale e che si verifichi quella catastrofe che praticamente annienterebbe l’intero Pianeta: solo la centesima parte della potenza contenuta negli arsenali nucleari russi avrebbe la possibilità di distruggere tutto. Pensiamoci bene e chiediamo ai nostri politici se davvero stanno rappresentando il reale volere degli italiani. Non ci sarà una Terza Guerra Mondiale, ma solo l’inverno nucleare e la fine della vita sul nostro Pianeta. Trovo disgustoso che qualcuno giochi con le parole come in un videogioco.

“Nessuno dei mali che si vuole eliminare con la guerra è un male così grande come la guerra stessa”, ricordava il grande Premio Nobel Bertrand Russell. Vale la pena ascoltarlo.

* Pedagogista, fondatore del Cpp

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