L’educazione professionale rilancia la sua identità
di Francesco Crisafulli e Dario Fortin *
In un panorama di segnali poco incoraggianti degli ultimi mesi, con l’allarme degli “Educatori invisibili” (TG3 - fuori TG del 15/05/2023), con l’appello ad arginare l'esodo dalla professione educativa (Animazione Sociale - Documento dell'Agorà delle educatrici e degli educatori 25-27 maggio scorso), con l’alert lanciato sulle pagine di Vita.it “Educatori professionali: quanti posti vuoti in università”, le Regioni del nord Italia hanno aperto una riflessione sull’attrattività di questa professione in un settore, quello dei Servizi di Welfare ad altissima richiesta ed un'offerta di personale sempre più ridotta, le cui retribuzioni modeste di certo non aiutano i giovani a scegliere questo lavoro. Inoltre, il doppio profilo e la separatezza dei percorsi formativi universitari risulta un fatto totalmente incompreso sia dai servizi del territorio che dai professionisti stessi.
Ma esiste nel Paese un mondo educativo in controtendenza, che non si arrende allo status quo e che rilancia, con passione, il potenziale della professione con lo slogan “Social Educators change lives” (2 Ott 2023 - giornata internazionale dell'Educazione sociale).
I primi segnali di reazione della comunità degli Educatori Professionali, li abbiamo raccolti dal Convegno “Setting socio riabilitativi ed interventi educativi, per lo sviluppo di autonomie, risorse e potenzialità delle persone con disagio psichico” che si svolto a Bari nel settembre 2022. Poi è seguita l’Agorà delle Educatrici e degli Educatori del maggio 2023, organizzato dalla Rivista Animazione Sociale. E ancora nella cornice di “Addictus 2023 - 5° Forum Nazionale sulle Dipendenze Patologiche” viene organizzata da ANEP/ATS una sessione di lavori dal titolo “Educativamente” con una raccolta di 43 abstract (per circa 80 autori) di cui 22 arrivati a valutazione finale come buone pratiche professionali.
Una ricerca, un articolo ed un Convegno (Rovereto 23 gennaio 2024) “Verso un’epistemologia dell’educazione professionale” si sono inseriti nel solco di questo movimento per rilanciare con forza che “l’educazione professionale è un campo multidisciplinare blended che concorre all’obiettivo di accompagnare/aiutare le persone a: soddisfare un bisogno e/o un’esigenza esistenziale, nell’ottica della prevenzione, della promozione della salute, della cura dell’individuo (to care) in un concetto ecologico dello sviluppo umano, dell’inserimento o reinserimento nella società; a riconoscere, affrontare e risolvere un proprio problema; a favorire autonomie e partecipazione sociale tramite percorsi di apprendimento, in un’ottica di esigibilità dei diritti e di accesso alle opportunità di cittadinanza”.
Il Convegno “Educazione Professionale tra esperienza e teoria”, organizzato dall’Università di Trento, ha visto la partecipazione di 150 persone, con 72 abstract presentati da 142 autori, che hanno evidenziato un forte impatto a favore della popolazione studentesca e dei cittadini più fragili. Un evento importante, appassionato, ricco di scambi e denso di relazioni. Una base da cui ripartire per rilanciare l'incontro tra "scienza ed esperienza" tra "mondi accademici e dei practitioner" tra "scienze umane e della salute" tra le rappresentanze professionali.
L’educazione professionale, emerge dall’articolo (Studium Educationis - XXIV 2 - December 2023) risulta essere un campo di studio per il fronteggiamento e il superamento degli ostacoli esistenziali attraverso l'agire educativo. La pedagogia (come scienza dell’educazione e della formazione) si preoccupa dello studio dell’educazione di bambini e della formazione di uomini e donne all'umano. … L'educazione professionale … ha il suo sguardo privilegiato verso le persone fragili, "in crisi" di umanità o dall’umanità in crisi, a rischio di perdita dell'umano.
Occuparsi delle persone in crisi di umanità o dall’umanità di crisi: una “mission” professionale, impegnativa e difficile che necessita di persone serie e adulte, di studio e di ricerca, di buoni insegnanti e di università che si impegnino a sviluppare ricerca, tirocini formativi ben supervisionati e spazi di evoluzione per questi argomenti che dia sempre maggiore forza e identità all’educazione professionale nel nostro Paese.
Altri appuntamenti importanti seguiranno nei prossimi mesi, come il Congresso Nazionale degli Educatori Professionali, organizzato per il 12 e 13 aprile a Roma dalla Commissione di Albo Nazionale degli EP della Federazione Nazionale Ordini TSRM PSTRP.
Questo movimento ci dice chiaramente che le braci della passione educativa ardono sempre anche sotto la cenere e sono pronte a rilanciare con forza la partecipazione, l’impegno ad incontrarsi, a scambiare buone pratiche professionali e di ricerca, a costruire il futuro di una importante e forse – un po' maltrattata – professione, a protezione delle persone più fragili e a rischio di perdita dell’umano.
* Francesco Crisafulli, Educatore Professionale, autore e formatore
* Dario Fortin, Professore aggregato Università di Trento