Recovery Plan, come cambiarlo. Un’opportunità enorme per ringiovanire l’Italia
di Emma Ciccarelli*
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), costruito sulla base delle possibilità offerte dal Recovery Plan europeo, è un’occasione unica nella storia recente del nostro Paese per rilanciare l’intero sistema economico e sociale; una possibilità per rilanciare l’Italia sotto tanti aspetti: dall’economia alle infrastrutture, dalla sanità al sistema dell’istruzione e formazione, dalla sicurezza sociale alla famiglia. I fondi del Pnrr dovranno essere utilizzati in maniera efficace e non dispersi in tanti interventi parcellizzati o non prioritari. È a rischio tutta l’economia italiana e la tenuta della coesione sociale.
Considerando che le famiglie sono state il fulcro portante che ha sorretto il Paese sia nella crisi economica del 2008 che nell’attuale pandemia – hanno infatti erogato servizi indispensabili e insostituibili in termini di tenuta sociale, di assistenza agli ultimi, di inclusione, di risparmio, di spesa, di lavoro, educativo e di ammortizzatore per tante questioni cui lo Stato non ha saputo o voluto rispondere adeguatamente – il Forum delle associazioni familiari ritiene che non si possa ripartire senza mettere al centro il tema famiglia e quello della denatalità.
L’Italia, infatti, vanta un triste primato: è prima per denatalità e invecchiamento. Abbiamo un minore ogni 5 anziani. Un rapporto non più sostenibile per la tenuta del sistema. Senza una svolta sostanziale che incentivi la natalità e faccia decollare le politiche familiari, le disuguaglianze sociali diventerebbero ancora più acute, e assisteremmo al collasso sociale ed economico del Paese.
Vanno pensati investimenti e opportunità mirati per le nuove generazioni, affinché si possa arginare la fuga dei nostri figli verso i Paesi esteri. La crescita della popolazione anziana porterebbe inoltre ad accentuare il carico di cura sulle famiglie, comprimendo, in particolare, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Solo innescando un nuovo processo familiare si potrà far fronte alle aumentate esigenze di welfare evitando di ricorrere all’aumento del debito pubblico.
Non a caso, i fondi dell’Ue sono stati inquadrati nell’iniziativa NextGenerationEU: nuova generazione. Generazione che significa figli, famiglia, crescita, con un orizzonte lontano. Nuova generazione, perché tutta l’Europa è in grave declino demografico. Dobbiamo urgentemente invertire la rotta e aiutare i giovani che vogliono mettere su famiglia a pensare al loro futuro con più sicurezza, garantiti da politiche pluriennali stabili e sostanziali di aiuto alla natalità, al lavoro, alla casa, all’istruzione.
Pertanto, chiediamo di intervenire, nella ridefinizione del PNNR, potenziando alcune voci che – a nostro avviso – delineeranno gli orizzonti futuri del nostro Paese. Tra queste segnaliamo:
- Assegno unico universale per i figli fino a 21 anni di età. Chiediamo un ammontare uguale per tutti pari a 200 euro mensili per ogni figlio, con specifiche maggiorazioni per i figli dal terzo in su, per i figli disabili, le famiglie monogenitoriali e quelle a basso reddito;
- Riforma dell’Irpef, commisurata al numero di familiari presenti nel nucleo, e che segna finalmente adempimento dell’art. 53 della Costituzione italiana;
- Politiche abitative che consentano e agevolino l’accesso dei giovani sotto i 35 anni che vogliono costruirsi una famiglia;
- Implementazione dei congedi parentali e di indennità di gravidanza;
- Abbattimento dei costi per l’assunzione di lavoratori con figli a carico;
- Rafforzamento delle politiche di armonizzazione tra vita familiare e vita lavorativa;
- Rafforzamento delle politiche educative e di orientamento per i giovani;
- Rafforzamento della rete dei consultori familiari sia pubblici che del privato sociale.
Solo attraverso queste concrete e urgenti azioni i 209 miliardi di euro resi disponibili dall’Europa per ricostruire e rafforzare il sistema-Paese italiano mediante il Recovery Fund potranno essere davvero efficaci e avere un senso, nell’ottica della garanzia di un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti.
* Vicepresidente nazionale del Forum delle associazioni familiari