12 settembre 2014 ore: 14:19
Società

Dispersione scolastica. Reggi: “Strumenti di contrasto già nel Patto scuola”

Secondo il sottosegretario all’Istruzione con l’annunciato “patto educativo” del governo si riuscirà a scoraggiare la fuga dei ragazzi dalla scuola: “Più insegnanti, scuola aperta a tutti e recupero delle motivazioni. Così contrasteremo l’emergenza educativa, che ormai riguarda tutti”
Banchi vuoti - dispersione

ROMA – “L’emergenza educativa è un problema che ormai riguarda tutti. Ma nel Patto sulla scuola ci sono già gli strumenti per contrastare la dispersione scolastica”. A sottolinearlo è il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi, nel corso della presentazione oggi a Roma dei risultati del progetto “Fuoriclasse”, realizzato da Save the children, in collaborazione con Libera, Bulgari e Fondazione con il Sud. 

Secondo Reggi nel nuovo “Patto educativo” presentato a inizio mese dal presidente dl Consiglio Matteo Renzi, ci sono già i meccanismi che serviranno a scoraggiare l’abbandono scolastico da parte dei ragazzi. A cominciare dall’annunciata assunzione dal primo settembre 2015 di 150mila nuovi insegnanti: “ Si può fare un buon lavoro sulla scuola solo con un organico funzionante – spiega Reggi – questo investimento sulle risorse umane consentirà di consolidare i progetti virtuosi sperimentati in questi anni: con il tempo pieno e con insegnanti dedicati al recupero e alla valorizzazione delle potenzialità inespresse dei ragazzi”. Altro punto chiave- spiega ancora il sottosegretario- è “puntare a far sì che la scuola sia un luogo sempre aperto, dove aumenta la presenza delle famiglie ma anche di soggetti altri che si impegnano nello sviluppo creativo delle capacità dei ragazzi”.

Infine, secondo Reggi per contrastare l’abbandono scolastico bisogna investire sull’educazione fin dai primi anni di vita dei bambini. “L’asilo nido, da domanda individuale deve diventare un diritto delle famiglie – aggiunge – in questo senso è importante il progetto mille asili in mille giorni”. L’ultimo punto riguarda poi il recupero della motivazione da parte dei ragazzi, in questo senso ci sarà una relazione sempre più stretta tra scuola e impresa: “pensiamo a  investimento anche sulle attività pratiche- conclude – così che i ragazzi possano sviluppare le proprie capacità e recuperare la voglia di andare a scuola”: (ec)

 

 

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