18 novembre 2013 ore: 16:14
Società

Donne maltrattate, metà delle richieste d’aiuto è per violenza psicologica

Nel 2012 nei sei centri antiviolenza di Milano e provincia presi in carico quasi 2mila casi (in aumento) tra stalking, maltrattamento fisico e soprattutto psicologico. “Molti femminicidi hanno origine da episodi di questo tipo”
LAIF/contrasto Violenza: stalking donna disperata

Violenza: stalking donna disperata

MILANO – Il 46 per cento delle donne che si rivolge ai centri antiviolenza lo fa perché subisce violenze psicologiche. Questo è quanto emerge dai dati raccolti da Redattore sociale, contattando i sei centri di Milano e provincia che si occupano di maltrattamenti alle donne. Nel 2012 i casi registrati sono stati quasi 2mila, per violenze sessuali, fisiche e psicologiche. Anche se non si possono fare confronti omogenei con i dati del 2011, le richieste appaiono in crescita: prendendo infatti in considerazione uno dei centri più grandi, quello dell'ospedale Niguarda, emerge un aumento di 70 casi di maltrattamento nel 2012, arrivando ad un totale di 500, circa l’11 per cento in più.
 
Al secondo posto, dopo le violenze psicologiche(46 per cento), ci sono i casi di violenza fisica (41 per cento), sessuale (20 per cento) e stalking (7 per cento).  Spesso le donne sono vittime di più violenze contemporaneamente. “La violenza psicologica comprende una serie di comportamenti che vanno dalla svalutazione all'insulto – spiega Paola Aquaro, psicologa di Telefono donna – e che minano l’autostima della donna, facendola sentire continuamente in ansia e in pericolo”. “Mettere in discussione ogni giorno le capacità della donna ha degli effetti sul lungo termine molto gravi – continua Maria Luisa Carta, presidente del centro antiviolenza di Monza -. Niente di quello che fa la donna va bene: come è vestita, cos'ha cucinato, quello che fa, e queste critiche vengono fatte spesso di fronte ai figli che finiscono per crederci, si arriva fino all'annientamento totale della persona”.
 
La maggior parte delle richieste d’aiuto continua ad essere da parte di donne italiane, con una media del 68 per cento. Queste ultime di solito intraprendono poi un percorso psicologico o di sostegno. 
 
Nonostante il crescente dibattito sul fenomeno della violenza sulle donne, sono ancora in molte a non denunciare, il 95 per cento secondo i dati Istat del 2011. “Il grosso del fenomeno resta comunque sommerso, stiamo vedendo solo la punta dell’iceberg – spiega Patrizia Farina, docente di demografia dell’Università Bicocca -, non sappiamo di quali numeri stiamo davvero parlando”.
 
I dati raccolti da Redattore sociale provengono dalla cooperativa Cerchi d'acqua che si occupa soprattutto di violenza psicologica, dal soccorso violenza sessuale e domestica della clinica Mangiagalli, dal servizio disagio donne della Caritas, dallo sportello donna di Bresso, dal Centro aiuto donne maltrattate di Monza e infine dal centro Telefono donna dell'ospedale Niguarda, che raccoglie soprattutto casi di stalking.  (Marcella Vezzoli)
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