Donne vittime di violenza, a Torino apre ''Casa Artemisia''
Opera finalista
ROMA - Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso perché riguarda sia le forme di abuso fisico e sessuale ma anche quelle di tipo psicologico e tutte le varie forme di stalking, di atti e comportamenti persecutori volti a controllare e condizionare emotivamente la donna. Il genere femminile è infatti la vittima predestinata, trasversalmente a tutte le fasce sociali: gli aggressori così come le vittime appartengono a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza, etnia.
boxPer rispondere alla carenza di sistemazioni alternative destinate alle donne vittime di violenza domestica nasce la Casa Artemisia di Torino, una casa per un po', come si legge sul sito del progetto. Una risorsa abitativa per tutte quelle persone che hanno bisogno di una tregua e che volontariamente hanno intenzione di spezzare un rapporto fatto di violenze, di abusi, di maltrattamenti, prima che possa degenerare in un evento drammatico definitivo o prima che la sequenza di episodi si cronicizzi in un rapporto di dominio e prevaricazione vissuto nel silenzio.
Il progetto residenziale consiste in una decina di posti letto ed è stato realizzato dalla Cooperativa sociale Mirafiori insieme all'associazione La Locanda e finanziato dalla Compagnia di San Paolo. Casa Artemisia verrà inaugurata lunedì 25 novembre a Torino, in concomitanza della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, presso la sede della Cooperativa Mirafiori. Durante l'inaugurazione gli educatori spiegheranno le peculiarità del progetto, dell'opportunità data alle “ospiti” di iniziare a riprogettarsi un proprio futuro autonomo libero da schiavitù psicologiche, fisiche, materiali o relazionali. "Casa Artemisia dà l'opportunità a tutte quelle donne che, all’interno del loro quotidiano, vivono nel silenzio relazioni con il proprio partner o con il proprio ex, riconducibili a strategie di stalking nei loro confronti e che, pur essendo arrivate alla decisione di interrompere la coabitazione, non sanno dove andare e a chi rivolgersi, o si trovano nella condizione di dover mettere della distanza dal proprio luogo di vita abituale" spiega Luca Cordaro, presidente della Cooperativa Mirafiori. Il progetto offrirà inoltre la presenza quotidiana di un educatore professionale, oltre che a incontri di counseling a mediazione corporea, un gruppo di auto mutuo aiuto con conduttore esterno e una vasta rete di attività di socializzazione.
L'evento si aprirà alle 18 e seguirà lo spettacolo teatrale a tema, “UOMAn”, una pièce scritta e interpretata da Alice Rondana, Selene Baiano, Giulia Santabarbara e Francesca Pisano che vuole riflettere e far riflettere in chiave comica a proposito di stereotipi sulle donne, sposandone alcuni allo stesso tempo, per un'emancipazione femminile ma anche per una prettamente maschile. (Maurizio Bongioanni)