Immigrati. Lampedusa, Cgil: il ricordo non basta
Roma - "Ad un anno dalla grande tragedia nel mare di Lampedusa la Cgil torna ad esprimere la propria vicinanza e il proprio cordoglio, e ribadisce che ai tanti 'mai piu'' devono finalmente affiancarsi scelte politiche e interventi legislativi, in Italia come in Europa". Cosi' Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, in occasione dell'anniversario del naufragio che il 3 ottobre del 2013 fece 368 vittime a poche miglia dalle nostre coste.
"Oggi e' il giorno del ricordo, dell'indignazione, della vergogna per la fine atroce delle migliaia di persone morte nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere il nostro Paese per scappare dalla guerra, dalla poverta', e costruire per se' e per la propria famiglia un futuro migliore, piu' dignitoso". "Ma domani - continua Lamonica- deve essere il giorno dell'azione: non si puo' piu' tollerare che tutto rimanga immutato, e' necessario cambiare norme e comportamenti. Evitare il continuo ripetersi di tragedie come quella di Lampedusa e' un obbligo a cui ne' l'Italia ne' l'Europa possono sottrarsi. Per questo- sottolinea la dirigente sindacale- occorre mantenere e potenziare Mare Nostrum, che ha salvato molte vite e, con esse, la civilta' dell'Italia". "Non e' pensabile un suo ridimensionamento, cosi' come e' assolutamente sbagliato pensare di sostituirla con Frontex plus, operazione dell'agenzia europea che sembra avere come obiettivo la pura sorveglianza delle frontiere e non il soccorso. Ma non ci si puo' fermare al soccorso in mare".
Per Lamonica, come proposto da molte istituzioni internazionali, "e' necessario organizzare corridoi umanitari e aiutare i profughi fin dal loro luogo d'origine, permettendo la richiesta di asilo in loco e quindi il loro ingresso legale nei Paesi europei". "Ed e' urgente - continua - una revisione del Regolamento di Dublino, che blocca i rifugiati nel Paese d'arrivo. Il governo italiano deve porre questi temi come centrali nell'agenda europea: tutto il continente deve condividere responsabilita' ed impegni". E ancora, "l'Europa deve costruire una politica comune su queste materie, e l'Italia deve fare la sua parte. Il nostro paese- prosegue la dirigente sindacale- e' e restera' inevitabilmente, per la sua posizione geografica, la porta dell'Europa. Per questo e' doveroso costruire una risposta adeguata e strutturale".
Lamonica ricorda che la Cgil chiede da tempo "di passare da una logica dell'emergenza ad un sistema di accoglienza e di integrazione, attraverso un Piano nazionale che coinvolga tutte le regioni e il sistema delle autonomie locali". Piano che deve affrontare piu' nodi, anche legislativi, conclude il segretario confederale: "occorrono adeguati provvedimenti in materia di accoglienza e integrazione di rifugiati e migranti e dobbiamo inserire nel nostro ordinamento norme organiche sul diritto di asilo". (DIRE)