Mafia Capitale, indagini sul Cara di Castelnuovo di Porto. Marino: "Roma non è mafiosa"
ROMA - Anche l'appalto per il Cara (centro di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto, appena fuori Roma, finisce nel mirino dell'inchesta Mafia Capitale. Gli investigatori stanno indagando, in particolare, sulle pressioni su politici e mezzi di informazione, portate avanti in quell'occasione dal presidente della cooperativa 29 giugno, Salvatore Buzzi, intermediario per Massimo Carminati, boss di quel "Mondo di mezzo" su cui il procuratore Giuseppe Pignatore sta indagando. Buzzi, che nel 2013 aveva vinto l'appalto per la gestione del centro con il consorzio Eriches 29, avrebbe chiesto a vari esponenti politici romani di intercedere contro il ricorso al Tar portato avanti della cooperativa francese Gepsa. I francesi, che gestivano precedentemente il centro, avevano infatti ottenuto di far sospendere l'assegnazione a Eriches 29 per presunte irregolarità. In seguito la gestione del Cara verrà data a una terza cooperativa, l'Auxilium. Ma secondo gli inquirenti, in quei mesi Buzzi si sarebbe mosso chiedendo a politici di Pd Pdl, ma anche a diversi giornali, per non perdere l'appalto e per animare una campagna stampa contro il giudice Linda Sandulli.
Sulla bufera scatenata dall'inchiesta è tornato a parlare questa mattina, anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Mi rifiuto di avvalorare l'idea che Roma sia una città di mafiosi - ha detto ai microfoni di Rainews24 - spero che attraverso il percorso che il procuratore Pignatone sta facendo con determinazione e appoggiato anche dal Comune, quello che è stato sottratto possa essere restituito ai cittadini. Prima c'era la Roma ladrona, ora la Roma mafiosa. Roma ha tre milioni di abitanti, la stragrande maggioranza sono persone perbene". Tornando poi a parlare della foto che lo ritrae al fianco di Buzzi in una visita alla cooperativa 29 giugno ha aggiunto: "Per cinque anni ho fatto indagini sulla condizione dei detenuti, quella cooperativa come altre si occupa e si occupava dell' inserimento di persone che hanno sbagliato nella vita, hanno fatto un percorso in carcere e sono tornati a lavorare. Quel tipo di cooperative le trovo giuste e credo siano importanti all'interno della società civile. Se poi a capo c'è un delinquente, io non sono un procuratore, non sono un investigatore".