19 settembre 2014 ore: 12:48
Immigrazione

Palermo, 423 migranti sbarcano al porto. "Attivare tutti i canali di solidarietà"

Si tratta di eritrei e famiglie siriane con bambini piccoli. Dopo un breve ristoro nei centri Caritas già previsti i trasferimenti al centro e nord Italia. Don Mattaliano (Caritas): “Senza scoraggiarci continuiamo il nostro servizio”
Sbarchi 19 sett. 2014. Palermo. 1
Sbarchi Palermo 2 nave orione

PALERMO – L’emergenza umanitaria di chi scappa da guerre e fame non si ferma. Questa mattina sono arrivati al porto di Palermo, a bordo della nave Orione della marina militare, 423 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel canale di Sicilia. Sono famiglie siriane con bambini piccoli al seguito ed eritrei. Tra loro ci sono 29 donne e 34 bambini. Nel gruppo sono stati identificati anche 22 minori stranieri non accompagnati, che tramite il comune verranno accolti nella comunità “Arca di Noè” dell’associazione Ius Vitae.

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Sbarchi 19 sett. 2014. Palermo. 2

migranti sono stati accolti, come sempre, dalla task force predisposta dal prefetto di Palermo Francesca Cannizzo a cui partecipano l'azienda sanitaria, la Croce rossa, il 118, la polizia. Gli adulti e le famiglie verranno prese in carico - solo per il tempo breve di ristorarsi con un pasto caldo, lavarsi, cambiarsi e rifocillarsi - dalla Caritas che, ha predisposto allo scopo, il centro Agape, il Centro San Carlo e il Punto incontro giovani di padre Messina. Un primo gruppo di 150 migranti, già a partire da stasera, verrà trasferito in aereo e in treno in altre regioni d’Italia. In particolare i migranti verranno accolti in altre strutture di Piemonte, Lazio, Molise e Sardegna. Per gli altri 200 migranti si prevede il pernottamento massimo di uno o due giorni in attesa che vengano individuate le strutture di accoglienza idonee a poterli assistere.

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“Anche oggi abbiamo avuto l’ennesimo sbarco di migranti di nazionalità diverse – dichiara padre Sergio Mattaliano direttore Caritas, presente al porto -. Questa volta il nostro servizio è soltanto di primissima accoglienza. Oltre alle scarpe che abbiamo fornito subito, avranno la possibilità in queste ore di indossare degli abiti puliti e di avere un pasto caldo. L’appello, certamente, è quello di non scoraggiarsi, di non demordere ma di continuare ad essere sempre presenti, attivando tutti i canali di solidarietà, utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo per rispondere al primo bisogno di queste persone. Sappiamo che in questi mesi gli sbarchi nei porti italiani continueranno e noi non ci fermeremo”. (set)

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