Sbarchi, 320 migranti arrivati a Palermo. “L’accoglienza funziona”
boxPALERMO - Ennesimo arrivo questa mattina di 320 migranti al porto di Palermo in due distinte navi dell’operazione Mare Nostrum. La prima nave, il cui sbarco è ancora in corso, trasporta migranti quasi tutti di origine siriana, la maggior parte nuclei familiari, tra cui 141 uomini, 44 donne e 45 minori accompagnati. La seconda nave invece ha soccorso invece 98 persone, tutti uomini, provenienti da Zambia, Costa d'Avorio e Niger.
Sbarco di immigrati a Palermo - 9 luglio 2014 |
Ad accogliere tutti i migranti, dopo le prime visite mediche, sono stati, oltre alla protezione civile, la Croce rossa insieme a una cinquantina di volontari della Caritas. La maggior parte di loro è in piedi dalle 7 di questa mattina per preparare tutto il necessario per l’accoglienza: le tende per il punto ristoro con le panche, l’acqua, il cibo e le scarpe. Ad intrattenere bambini e famiglie siriane, dai volti molto stanchi e provati, con esibizioni divertenti e distribuendo i primi sorrisi e saluti con i palloncini colorati, sono stati i volontari di Terraferma Clown. “Per noi sostenere queste persone non è una fatica – dicono insieme - ma un servizio di grande umanità che abbiamo la fortuna di potere fare”.
Sbarco di immigrati a Palermo - 9 luglio 2014 |
Tra i volontari Caritas c’è poi Salvatore Lupo, un ex ferroviere in pensione di 65 anni che abita nel quartiere popolare di Falsomiele e che non nasconde la sua emozione nel fare un servizio in cui crede molto. “Per me è come se fosse sempre la prima volta – dice commosso, quasi con le lacrime agli occhi -. Non pensavo di riuscire ad essere così utile per queste persone e tutto questo mi dà una grande gioia. Ho cinque figli e guardo questi ragazzi come se fossero miei figli. Loro mi chiamano papà Africa perché mi vedono più grande e hanno bisogno soprattutto di ricevere calore e fiducia. Questo servizio mi sta facendo crescere molto come persona perché l’arricchimento umano che si riceve è enorme. La sera torno stanco ma felice”.
A coordinare il gruppo di volontari, distribuendoli nei vari settori, c’è Vittorio Mattaliano, un giovane di 28 anni, sposato da un anno, insieme alla moglie, anche lei volontaria, che si occupa di sbrigare tutte le pratiche sanitarie e di accompagnare i migranti negli ospedali. “A noi non interessa apparire. Facendo questo servizio non si può essere indifferenti – afferma –. Ogni arrivo dei migranti è diverso ed è sempre emozionante. Non possiamo parlare assolutamente di routine perché le persone che arrivano hanno bisogni e storie sempre diverse. L’esperienza molto forte è stata quando la volta scorsa sono scese pure le salme del naufragio: un momento di tristezza infinita. Quello che più colpisce è lo sguardo perso e impaurito di chi arriva solo e bisognoso di tutto ma soprattutto del calore umano. E’ bello potere fare capire loro che noi ci siamo e continueremo ad esserci. Questa per noi è una missione che va ben oltre i ruoli, un impegno fatto solo di calore e di umanità”.
Clown volontari accolgono gli immigrati |
C’è anche Girolamo Cerasole di 35 anni, sposato con due figli che dopo avere perso il lavoro adesso si spende come autista per il trasporto. “Siamo impegnati senza orari e rispondiamo a tutti i bisogni del momento - dice -. Quando ti doni a chi ha più bisogno di te non senti neanche la stanchezza. Anche per me lo sguardo e i volti di questi nostri fratelli hanno una profondità che ti ripaga da tutte le fatiche e non ha prezzo”.
“Non è un lavoro ma un servizio che porta gioia e speranza – aggiunge Piero Misciuto -. L’esperienza unica per me è stata poterli aiutare nei trattamenti sanitari di cui avevano bisogno senza paure e senza pregiudizi soltanto con lo scopo di rimetterli in salute. Anche oggi siamo pronti ad attivarci per qualsiasi bisogno. Anche vederli salutare e sorridere, è già per noi una gran cosa considerato il travaglio che hanno subito”.
Terminate le operazioni di sbarco, la Caritas diocesana di Palermo, grazie alla collaborazione con la Curia, ospiterà 190 migranti, 90 uomini e un centinaio di persone in nuclei familiari con donne e bambini. Anche stavolta ad aprire le loro porte saranno i quartieri di periferia. In particolare, gli uomini verranno accolti nella chiesa di San G.M. Vianney Curato d’Ars, nel quartiere Falsomiele; mentre le famiglie, con donne e minori, in una struttura della curia, l’ex orfanotrofio di Villaggo Ruffini.
Clown volontari all'opera |
“È una macchina dell’accoglienza che sta funzionando – dichiara don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas diocesana di Palermo -, ma occorre sempre migliorare e potenziare sempre più il coordinamento fra le istituzioni e gli enti coinvolti. L’auspicio è di rispondere subito con tutte le forze sempre in tempi più brevi. Lo sforzo deve essere comune e di tutti, ciascuno secondo i propri ruoli. Occorre soprattutto – aggiunge padre Sergio – cominciare ad operare oltre l’emergenza a livello internazionale, attraverso anche degli accordi con i Paesi del Maghreb, come Tunisia e Marocco, per una gestione migliore e più umana dei flussi migratori. Ed è un’azione diplomatica che deve essere intrapresa dai Paesi europei coinvolti che eviterebbe a queste persone anche i gravi problemi che hanno in Libia”. (set)