Servizio civile, chi lo svolge trova lavoro più facilmente
- FIRENZE - Il servizio civile aiuta anche a trovare lavoro, oltre a far vivere un’esperienza di cittadinanza attiva e di servizio alla propria comunità. Lo conferma un'indagine su migliaia di giovani che hanno prestato servizio nelle cooperative sociali aderenti a Confcooperative: a un anno dal termine del servizio civile la percentuale di occupati tra chi l’ha svolto è più alta del 12%, dopo tre anni sale al 15%. Un'occasione che premia soprattutto le donne. Abbattuta del 75% la probabilità di rimanere disoccupati a lungo.
L’indagine è stata pubblicata in un libro "Giovani verso l'occupazione. Valutazione d'impatto del Servizio Civile nella cooperazione sociale", a cura di Liliana Leone (responsabile Cevas – Centro di Ricerca e Valutazione) e Vincenzo De Bernardo (direttore Federsolidarietà - Confcooperative) che hanno presentato i loro risultati al convegno “Cambiamenti in azione”, al Teatro della Compagnia di Firenze.
All’evento erano presenti i giovani del servizio civile nazionale e regionale: sono 248 i ragazzi che stanno svolgendo nel 2017 il servizio nelle sedi di Confcooperative Toscana (107 di servizio civile regionale e 141 di servizio civile nazionale. Numeri in continuo aumento: erano 227 nel 2016) e che si occupano di assistenza anziani, disabili, minori e giovani o trasporto sociale e d’emergenza.
Le loro esperienze, come anche quelle degli operatori che li seguono, sono state raccontate in un video di “interviste allo specchio”. In platea c’erano anche le cooperative che hanno accolto i giovani del servizio civile e le scuole e le istituzioni che partecipano al progetto “Toscana2020” (in particolare l’associazione cooperativa scolastica dell’Isis Da Vinci di Firenze Bridge a.c.s. ha fatto foto e riprese video dell’evento).
Moderati da Elisabetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera sono stati invitati a parlare oltre i già citati Vincenzo De Bernardo e Liliana Leone, Paola Garvin, Regione Toscana, che ha raccontato l’esperienza di servizio civile regionale in Toscana (circa 10 mila i ragazzi che dal 2010 al 2016 vi hanno partecipato”, Giovanna Del Gobbo, docente dell’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia che ha parlato del rapporto tra giovani, lavoro e formazione. Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale per il diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria, Stefania Saccardi e al sottosegretario del Ministero del Lavoro e Politiche sociali con delega al servizio civile e ai giovani, Lugi Bobba, intervenuto con un videomessaggio.
“Cambiamenti in azione, che è il titolo del momento di riflessione organizzato da Confcooperative Toscana, ben rappresenta cosa sia il Servizio Civile per i giovani, che decidano di intraprendere questo percorso – ha commentato il sottosegretario Bobba - Si tratta di una esperienza di cittadinanza attiva, che consente ai giovani da un lato, di sentirsi cittadini partecipi della vita delle loro comunità, dall’altro, di acquisire competenze spendibili anche per il successivo ingresso nel mondo del lavoro. La riforma, infatti, facilita il collegamento tra giovani e mondo del lavoro e dà un respiro europeo al Servizio civile. Il decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40 ha proposto grosse novità in materia, tra cui ricordiamo l’apertura del Servizio civile ai giovani comunitari e non comunitari, purché regolarmente soggiornanti in Italia. Desidero, infine, ricordare che nel 2017 abbiamo offerto oltre 53.000 posti da volontario, con un investimento importante che il Governo intende garantire anche per gli anni futuri”.
“La ricerca di Leone e De Bernardo ha confermato quello che sosteniamo da anni – commenta la presidente di Confcooperative Toscana Claudia Fiaschi - le attività dei giovani nelle cooperative sociali consentono loro di acquisire competenze trasversali che sono poi spendibili nel mondo del lavoro (e non necessariamente all’interno delle stesse cooperative). Anche in quest’ottica il servizio civile è un’opportunità che i giovani non possono lasciarsi sfuggire, è la strada per dare un proprio contributo alla società con un impegno civico valido, è il percorso che porta verso una futura occupazione e serve senz’altro a capire meglio quali sono i propri interessi e le proprie capacità per orientare meglio la scelta del futuro lavorativo”.
L’accompagnamento dei ragazzi nel percorso di Servizio Civile rappresenta per Confcooperative un vero e proprio impegno per la promozione dei giovani del territorio, insieme al progetto “Toscana 2020” di educazione cooperativa nelle scuole e al progetto “CoopUp” per il sostegno al talento imprenditoriale e all’innovazione.
Firenze, 6 novembre 2017 - Il servizio civile aiuta anche a trovare lavoro, oltre a far vivere un’esperienza di cittadinanza attiva e di servizio alla propria comunità. Lo conferma un'indagine su migliaia di giovani che hanno prestato servizio nelle cooperative sociali aderenti a Confcooperative: a un anno dal termine del servizio civile la percentuale di occupati tra chi l’ha svolto è più alta del 12%, dopo tre anni sale al 15%. Un'occasione che premia soprattutto le donne. Abbattuta del 75% la probabilità di rimanere disoccupati a lungo.
L’indagine è stata pubblicata in un libro "Giovani verso l'occupazione. Valutazione d'impatto del Servizio Civile nella cooperazione sociale", a cura di Liliana Leone (responsabile Cevas – Centro di Ricerca e Valutazione) e Vincenzo De Bernardo (direttore Federsolidarietà - Confcooperative) che hanno presentato i loro risultati al convegno “Cambiamenti in azione”, al Teatro della Compagnia di Firenze.
All’evento erano presenti i giovani del servizio civile nazionale e regionale: sono 248 i ragazzi che stanno svolgendo nel 2017 il servizio nelle sedi di Confcooperative Toscana (107 di servizio civile regionale e 141 di servizio civile nazionale. Numeri in continuo aumento: erano 227 nel 2016) e che si occupano di assistenza anziani, disabili, minori e giovani o trasporto sociale e d’emergenza.
Le loro esperienze, come anche quelle degli operatori che li seguono, sono state raccontate in un video di “interviste allo specchio”. In platea c’erano anche le cooperative che hanno accolto i giovani del servizio civile e le scuole e le istituzioni che partecipano al progetto “Toscana2020” (in particolare l’associazione cooperativa scolastica dell’Isis Da Vinci di Firenze Bridge a.c.s. ha fatto foto e riprese video dell’evento).
Moderati da Elisabetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera sono stati invitati a parlare oltre i già citati Vincenzo De Bernardo e Liliana Leone, Paola Garvin, Regione Toscana, che ha raccontato l’esperienza di servizio civile regionale in Toscana (circa 10 mila i ragazzi che dal 2010 al 2016 vi hanno partecipato”, Giovanna Del Gobbo, docente dell’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia che ha parlato del rapporto tra giovani, lavoro e formazione. Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale per il diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria, Stefania Saccardi e al sottosegretario del Ministero del Lavoro e Politiche sociali con delega al servizio civile e ai giovani, Lugi Bobba, intervenuto con un videomessaggio.
“Cambiamenti in azione, che è il titolo del momento di riflessione organizzato da Confcooperative Toscana, ben rappresenta cosa sia il Servizio Civile per i giovani, che decidano di intraprendere questo percorso – ha commentato il sottosegretario Bobba - Si tratta di una esperienza di cittadinanza attiva, che consente ai giovani da un lato, di sentirsi cittadini partecipi della vita delle loro comunità, dall’altro, di acquisire competenze spendibili anche per il successivo ingresso nel mondo del lavoro. La riforma, infatti, facilita il collegamento tra giovani e mondo del lavoro e dà un respiro europeo al Servizio civile. Il decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40 ha proposto grosse novità in materia, tra cui ricordiamo l’apertura del Servizio civile ai giovani comunitari e non comunitari, purché regolarmente soggiornanti in Italia. Desidero, infine, ricordare che nel 2017 abbiamo offerto oltre 53.000 posti da volontario, con un investimento importante che il Governo intende garantire anche per gli anni futuri”.
“La ricerca di Leone e De Bernardo ha confermato quello che sosteniamo da anni – commenta la presidente di Confcooperative Toscana Claudia Fiaschi - le attività dei giovani nelle cooperative sociali consentono loro di acquisire competenze trasversali che sono poi spendibili nel mondo del lavoro (e non necessariamente all’interno delle stesse cooperative). Anche in quest’ottica il servizio civile è un’opportunità che i giovani non possono lasciarsi sfuggire, è la strada per dare un proprio contributo alla società con un impegno civico valido, è il percorso che porta verso una futura occupazione e serve senz’altro a capire meglio quali sono i propri interessi e le proprie capacità per orientare meglio la scelta del futuro lavorativo”.
L’accompagnamento dei ragazzi nel percorso di Servizio Civile rappresenta per Confcooperative un vero e proprio impegno per la promozione dei giovani del territorio, insieme al progetto “Toscana 2020” di educazione cooperativa nelle scuole e al progetto “CoopUp” per il sostegno al talento imprenditoriale e all’innovazione.