18 dicembre 2017 ore: 12:05
Non profit

Servizio civile universale: i progetti presentati sono solo il 3,7% del totale

Aumenta il numero dei progetti presentati dagli enti di servizio civile alla scadenza dello scorso 30 novembre: 6.049. Ma quelli per il servizio civile universale sono 226 a fronte di una richiesta di 1.453 posti. Il sottosegretario Bobba: "Le novità introdotte hanno bisogno di tempo per essere assimilate"

- ROMA - Dopo gli incrementi già registrati negli ultimi anni, cresce di un ulteriore 11,3% nel 2017 il numero di progetti presentati dagli enti di servizio civile alla scadenza dello scorso 30 novembre, sia a livello di Albo nazionale che di quello degli Albi delle Regioni e P.A. In valore assoluto, secondo i dati comunicati nell’ultima Consulta nazionale del servizio civile, per il 2018 sarebbero stati depositati 6.049 progetti, dei quali 5.918 in Italia e 131 per l’estero, a fronte dei 5.436 complessivi dello scorso anno. Il dato segna anche un +41,7% rispetto al 2015 quando furono presentati in totale 4.269 progetti. Cresce del 13,6% anche il numero di posti richiesti, che passano dai 52.786 dello scorso anno ai 59.964 attuali. Di quest’ultimi, sono 32.475 i posti richiesti dagli enti dell’Albo nazionale (erano 27.206 per l’Italia lo scorso anno e 24.191 nel 2015) e 27.489 quelli degli enti degli albi regionali (erano 25.468 nel 2016 e 16.949 l’anno prima). Per l’estero la richiesta passa dai 966 di un anno fa ai 1.046 attuali.

In particolare la Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile) ha segnalato nei giorni scorsi di “aver superato il ‘muro’ dei 20 mila posti per volontari in servizio civile messi a bando dalle organizzazioni aderenti con un balzo in avanti dell'8% rispetto all'anno passato”. I progetti Cnesc passano infatti da 1.422 a 1.559, dei quali 79 all’estero, mentre sono 40 quelli che utilizzano le sperimentazioni del Servizio Civile Universale (SCU) e 29 quelli aperti a giovani stranieri titolari di protezione internazionale ed umanitaria, finanziati con fondi europei FAMI (Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione). “Ma quella del coinvolgimento attivo di giovani stranieri e rifugiati è un’attenzione che, come dimostrano i progetti ordinari presentati dai nostri enti anche negli anni passati, ci vede già attivi da tempo”, precisa il Presidente della Cnesc, Licio Palazzini.

Dai dati comunicati in Consulta sembrerebbero proprio queste due innovazioni ad aver trovato scarso gradimento da parte degli enti. Complessivamente infatti sono 226 i progetti presentati usufruendo della sperimentazione del Scu, pari al 3,7% sul totale, per una richiesta di 1.453 posti (2,4% sul totale dei richiesti). Ancora più bassa la proposta di progetti con fondi FAMI, appena 72 per 203 giovani richiesti, rispetto ai 3 mila posti potenzialmente finanziabili.

“L’aumento nel numero di progetti presentati da parte degli enti è sicuramente un segnale positivo, anche alla luce di una azione durevole da parte del Governo, che ha rafforzato lo strumento del servizio civile in questi anni”, dice il Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba. “Il servizio civile - aggiunge - si sta ormai strutturando per durare nel tempo e proporre esperienze qualificate”. Rispetto alla richiesta più bassa avanzata dagli enti per le sperimentazioni introdotte dal Scu e del fondo FamiI, Bobba sottolinea come “le novità introdotte hanno bisogno di tempo per essere assimilate, per questo dovremo ancora lavorare perché le sperimentazioni sul tutoraggio dei giovani, sulla possibilità di un impegno temporaneo in Europa e per l’inclusione dei giovani NEET siano sviluppate, e stiamo pensando a strumenti di accompagnamento degli enti in questo senso”. “Inoltre la nuova progettualità con fondi FAMI, arrivata un po’ a ridosso della scadenza della progettazione, non ha dato abbastanza tempo agli enti per organizzarsi e per coglierne bene il valore”, ci dice ancora il Sottosegretario. “Pensiamo però che questa opportunità di integrazione non vada persa. Vogliamo scommettere ancora su questa nuova proposta, anche per l’offerta formativa che propone nei confronti dei giovani rifugiati, e per l’esperienza di cittadinanza che permetterebbe loro di vivere”, conclude Bobba.

Sempre in questi giorni il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha segnato ulteriori passi avanti verso l’attuazione della riforma del servizio civile universale, con l’integrazione della Circolare per l’accreditamento dello scorso 3 agosto, l’emanazione della nuova Carta di impegno Etico degli enti e la pubblicazione dell’aggiornamento delle linee guida per la richiesta dei contributi a rimborso della formazione generale dei volontari. (FSp)

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