29 maggio 2015 ore: 13:05
Welfare

Triplicato il numero dei voucher. Boeri: "Nuova frontiera del precariato"

L’intervento del presidente dell’Inps alla presentazione del rendiconto 2014 dell’istituto. Sull’incremento delle prestazioni di invalidità e delle pensioni sociali sotto i 65 anni: “Serve un sistema sociale che copra l'intera popolazione"
Voucher

MILANO - I voucher? "C'è il rischio che diventino la nuova frontiera del precariato. Che per molte persone diventino l'unica forma di lavoro". Parola di Tito Boeri, presidente dell'Inps, intervenuto a Milano alla presentazione del Rendiconto 2014 dell'istituto. Solo in Lombardia il numero dei tagliandi venduti negli ultimi tre anni è triplicato: 3,87 milioni nel 2012, 6,67 milioni nel 2013 e ben 11,67 milioni nel 2014. "Credo che questi incrementi segnalino l'esistenza di un problema -ha spiegato Boeri-. Studieremo con attenzione la situazione".
Per il presidente dell'Inps inoltre è preoccupante l'incremento delle prestazioni previdenziali di invalidità e delle pensioni sociali sotto i 65 anni. "In Italia c'è davvero bisogno di estendere una protezione sociale al di sotto dell'età pensionabile. Serve un sistema sociale che copra un'intera popolazione".

Il presidente dell'Inps ha infine presentato i dati del progetto "La mia pensione", il nuovo servizio di Inps che permette a ciascun contribuente di simulare quella che sarà presumibilmente la pensione. Avviato il primo maggio, è fruibile per ora solo da chi ha meno di 40 anni. Dal primo giugno anche ai quarantenni e dal primo luglio a tutti. Alla pagina de "La mia pensione" in un solo mese sono stati registrati 908 mila utenti, di cui 222.461 under 40. Questi ultimi, gli unici che potevano calcolare la propria pensione, hanno eseguito 235.582 simulazioni.

"Penso sia un fatto molto importante che ora il sito Inps sia visitato anche dai giovani - ha sottolineato Tito Boeri -. Il sistema previdenziale avviato a metà degli anni novanta richiede un'assunzione di responsabilità del contribuente. Penso ai giovani, che magari sono tentati di accettare lavori molto remunerativi al presente ma che non prevedono significativi versamenti previdenziali. Essere consapevoli permette di fare scelte più accurate. Ma in questi anni non c'è stata informazione, ci sono stati anzi 10 anni di ignavia di Stato, in cui non si è voluto informare i cittadini per paura che calcolando la propria pensione potessero poi prendersela con i politici che hanno fatto la riforma". (dp)

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