18 novembre 2013 ore: 16:09
Società

Violenza, crescono le donne che si rivolgono al pronto soccorso

I dati del pronto soccorso della clinica Mangiagalli a Milano: su 590 donne la metà è vittime di violenza domestica (+15% rispetto all'anno scorso e +53% rispetto al 2011). Oltre la metà delle donne vittime di violenza non è autonoma economicamente
Shobha/Contrasto Pronto Soccorso

Foto di Shobha

MILANO - È tra le mura di casa che si scatena sempre più spesso la violenza sulle donne. Al pronto soccorso della clinica Mangiagalli quest'anno si sono presentate 590 donne, di cui il 50,2% vittime di violenza domestica, in aumento queste ultime del 15% rispetto all'anno scorso e ben del 53% rispetto al 2011. "Da un lato potrebbe esservi una maggiore emersione dei casi sommersi perché le donne trovano più frequentemente il coraggio di parlarne -spiega Alessandra Kustermann, direttore del pronto soccorso ostetrico ginecologico della Mangiagalli che ha presentato oggi i dati -. Dall'altro la maggiore formazione e sensibilizzazione degli operatori sanitari determina un aumento delle diagnosi di sospetto maltrattamento, anche quando la persona offesa continua a nascondere la reale origine delle lesioni riportate. Tuttavia, queste spiegazioni non bastano a giustificare il numero così elevato dei casi giunti negli ultimi due anni".

L'incremento dei casi alla Mangiagalli è simile a quello riscontrato negli altri 6 centi antiviolenza di Milano contattati da Redattore sociale, dove i casi sono stati circa 2mila, in media il 10% in più rispetto al 2012 (vedi lancio successivo, ndr). Al pronto soccorso della Mangiagalli si sono rivolte soprattutto donne dai 25 ai 34 anni (il 28,7%, in aumento del 3,3% rispetto al 2012). Sono saliti anche i casi nella fascia 35-44 anni (23,5% nel 2012 contro 24,6% nel 2013) e quelle sulle donne con più di 55 anni (4,4% nel 2012 contro il 5,2% nel 2013).

Oltre la metà delle donne vittime di violenza non è autonoma economicamente: in particolare, il 37,1% non ha alcun reddito mentre il 24,7% lo ha basso. "È molto più difficile aiutare una donna in queste condizioni perché dipende dal marito per il suo sostentamento -sottolinea Alessandra Kustermann-. Alla Regione chiediamo più alloggi da destinare alle donne che devono liberarsi dalla violenza dei partner". (dp)

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