22 novembre 2013 ore: 16:36
Giustizia

Violenza sulle donne in aumento. Nel 2013 in E.Romagna oltre 2.400 si sono rivolte ai centri

Tra i 30 e i 49 anni, madri, istruite: è questo il loro identikit. In oltre l’80 per cento dei casi la violenza è compiuta da un partner (fidanzato, convivente, marito) o da un ex. Il 25 novembre il convegno in regione “Ma l’amore non c’entra”

BOLOGNA - Tra il primo gennaio e il 31 ottobre 2013, sono 2.403 le donne che, dopo aver subito violenza, hanno contattato telefonicamente o si sono presentate direttamente a una Casa o a un Centro antiviolenza del Coordinamento dell’Emilia-Romagna: 2022 (l’84,1 per cento) sono nuovi contatti, 381 (il 15,9 per cento) sono donne già inserite in un percorso. Un dato in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano state 2.278 donne a subire violenza e a chiedere aiuto (per poi raggiungere a fine dicembre 2012 quota 2.493 donne accolte, di cui 2.138 nuovi contatti). I dati sono stati raccolti dal Coordinamento delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna: 13 strutture – 2 hanno aperto proprio pochi giorni fa – da Piacenza a Rimini e 6 Sportelli d’ascolto. La fotografia emiliano-romagnola nel panorama della violenza di genere è stata presentata questa mattina in Regione e anticipa la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (il prossimo lunedì 25 novembre).

Tra le 2403 donne che fino al 31 ottobre hanno chiesto aiuto, 1.228 sono italiane, 718 straniere. Delle rimanenti 76 non si conosce la provenienza. Nel 78,2 per cento dei casi hanno figli: 1 su 2 hanno subito a loro volta violenza, diretta o assistita. Rispetto alle indagini degli anni precedenti, il profilo anagrafico si mantiene tendenzialmente stabile: si tratta perlopiù di donne tra i 30 e i 49 anni, prevalentemente coniugate o conviventi, con una scolarità medio alta, con figli. In oltre l’80 per cento dei casi la violenza è compiuta da un partner (fidanzato, convivente, marito) o da un ex.

Secondo le indagini condotte sulla stampa dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, i casi di femicidio – uccisione di donne o bambine commessa da mano maschile a causa dell’appartenenza della vittima al genere femminile – nel 2012 sono stati 126, 908 dal 2005. Nei primi 10 mesi del 2013, si contano già femicidi e 10 tentativi di femicidi in Emilia-Romagna; 109 a livello nazionale. Tra i servizi più frequentati, la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna ha accolto 583 donne, Linea Rosa di Ravenna 331, Nondasola di Reggio Emilia 324, la Casa delle donne contro la violenza di Modena 267.

Presentate anche le Linee di indirizzo per l’accoglienza e la presa in carico delle donne vittime di violenza di genere e di bambini e adolescenti, vittime di maltrattamenti/abusi recentemente approvate dalla giunta regionale: uno strumento per ottimizzare ed estendere modalità idonee di cura; per innalzare e omogeneizzare la qualità dei luoghi d’accoglienza; per accrescere il livello scientifico (una donna vittima di violenza di genere non è una semplice traumatizzata); per rafforzare l’interdisciplinarietà degli interventi; per progettare una presa in carico completa, sociale, sanitaria, legale.

Entro dicembre, poi, dovrebbe cominciare l’iter della legge quadro per la parità e contro le violenze di genere: “Il progetto di legge – spiega Roberta Mori, presidente della Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini – non è altro che la declinazione territoriale di uno strumento che dovrà porre le politiche di genere e antidiscriminatorie a fondamento del nostro Stato di diritto”.

Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nella Sala Polivalente della Regione, è organizzato il convegno ‘Ma l’amore non c’entra’, “Perché nei casi di violenza di genere sulle donne, nei casi di femicidio, non si parli più di delitto passionale, ma di omicidio”, chiede l’Assessore alle pari opportunità Donatella Bortolazzi. (ambra notari)

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