25 novembre 2013 ore: 16:39
Giustizia

Violenza sulle donne, la Calabria dice "no" con flash mob e cortei

Una nuova sede per il centro dedicato a “Roberta Lanzino”. A Corigliano un flash mob per ricordare Fabiana; la marcia delle scarpe rosse a Lamezia in memoria di Adele

LAMEZIA TERME - Sarà inaugurata stasera la nuova sede del centro antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza, realizzata all’interno dell’assessorato al Mercato del lavoro e della formazione professionale. Alla cerimonia parteciperanno Matilde e Franco Lanzino, creatori del centro e della fondazione che porta il nome della figlia Roberta, stuprata e barbaramente uccisa nel luglio del 1988 all’età di 19 anni. All’evento, voluto dall’amministrazione provinciale proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, parteciperà anche il presidente dell’ente intermedio Mario Oliverio, le operatrici del centro ed una rappresentanza della società civile. L’iniziativa della provincia cosentina è un chiaro riconoscimento al lavoro svolto sul territorio dal centro che da oltre vent’anni si occupa di accogliere e assistere legalmente e psicologicamente donne e minori in difficoltà.

 Sempre stasera a  Lamezia, sul corso principale della città, è in programma “La marcia silenziosa delle scarpe rosse” per ricordare Adele Bruno, la ventisettenne lametina che due anni fa fu uccisa e poi sfigurata dal suo fidanzato, il quale non si rassegnava alla fine della loro relazione. La manifestazione lametina con lo slogan “Insieme per la nostra esistenza senza violenza” è organizzata da una miriade di associazioni femminili e non solo, e vede la collaborazione fattiva del comune. Dopo la marcia delle scarpe rosse, le rappresentanti dei vari sodalizi coinvolti e la cittadinanza si ritroveranno insieme per dire ancora una volta ‘no’ alla violenza che uccide nel corpo e nell’anima.

Intanto questa mattina, per le vie del centro di Cosenza, si è tenuta la consueta marcia silenziosa organizzata dal centro “Lanzino” per protestare contro la violenza sulle donne, un fenomeno sempre più inquietante perché sempre più diffuso. “Non vogliamo che gli abusi e le violenze che le donne subiscono suscitino pietà e commiserazione – ha commentato Matilde Lanzino – con le iniziative che mettiamo in campo, vogliamo che cresca la consapevolezza non solo nelle donne ma anche negli uomini, perché si rendano conto della brutalità, della nefandezza delle loro azioni”. Oggi in varie città della regione, come Catanzaro e Reggio Calabria, sono stati organizzati convegni e incontri di vario genere per tenere i riflettori accesi sulla triste realtà della violenza che, anche in Calabria, ha registrato dei casi terribili di femminicidio come quello di Fabiana Luzzi, la sedicenne di Corigliano prima accoltellata e poi arsa viva dal suo fidanzato nel maggio scorso.

Per ricordare Fabiana, ieri è stato organizzato un flash mob dalle operatrici del centro antiviolenza coriglianese nato solo qualche settimana fa e dedicato proprio alla sedicenne. Sempre ieri, le donne di Confagricoltura Calabria sono scese in piazza a Cosenza, una delle tre piazze italiane scelte per la manifestazione,  con le ‘clementine antiviolenza’. “L’iniziativa – hanno spiegato le promotrici della manifestazione  - ha voluto essere un contributo concreto per una battaglia culturale e sociale che colpisce ormai tutte le fasce sociali”. Le donne di Confagricoltura hanno donato, dietro un contributo spontaneo le clementine della sibaritide, una varietà di mandarini che è un prodotto di eccellenza dell’agricoltura calabrese, assunto come simbolo di una nuova cultura di rispetto delle donne. Protagoniste ideali della manifestazione sono state Fabiana Luzzi, originaria di Corigliano che è uno dei maggiori centri della Sibaritide, e Roberta Lanzino il cui delitto rimane ancora impunito. Al centro antiviolenza che porta il nome della giovane uccisa 25 anni fa, è stato infatti consegnato il ricavato della vendita delle clementine. (msc)

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