8 marzo, i volontari donano mimose alle donne vittime di tratta
ROMA - In occasione della Giornata mondiale delle donne, i volontari di alcune delle 21 unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno scelto di regalare mimose alle donne costrette alla prostituzione, vittime di tratta e sfruttamento. “Un segno di affetto e un riconoscimento di dignità”, dicono dalla Comunità. “La prostituzione è una forma di violenza di genere, abuso ed esercizio del potere dell’uomo nei confronti della donna – ha detto Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Papa Giovanni XXIII – Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre qualcuno che la fa diventare. Queste donne appartengono a categorie vulnerabili, arrivano da Paesi in guerra o in estrema povertà, da ambienti degradati e, spesso, sono vittime di stupri e violenze”.
Secondo la risoluzione del Parlamento europeo “Sexual exploitation and prostitution and its impact on gender equality” del 26 febbraio 2014, lo sfruttamento sessuale riguarda il 68 per cento delle donne coinvolte nel traffico di esseri umani. La tendenza è in aumento e vede un sempre maggiore numero di minorenni coinvolte. Fra le vittime della tratta l’80 per cento sono donne o bambine. Nel mondo sono oltre 20 milioni le persone coinvolte in questo traffico. In Europa la maggioranza delle donne che si prostituiscono sono migranti (con percentuali che vanno dal 60 al 90 per cento). “Gli studi confermano una relazione diretta tra la liberalizzazione del mercato della prostituzione e un incremento del traffico di esseri umani legato allo sfruttamento sessuale”, si legge nel documento.
In questo scenario, la Comunità Papa Giovanni XXIII sottolinea il caso “positivo” dell’Irlanda che, lo scorso 14 febbraio, ha approvato una legge che proibisce la prostituzione scoraggiando la domanda. “Come si può parlare di libera scelta della donna? Un consenso viziato all’origine come può essere considerato libero? La Comunità Papa Giovanni si congratula con il governo irlandese per la scelta di civiltà che va nella direzione della tutela dei diritti delle donne”. La nuova legislazione irlandese si ispira al modello nordico: ha abrogato il reato di adescamento che colpiva le prostitute e sanziona, al contrario, i clienti. Una legislazione di questo tipo è presente anche in Svezia, Norvegia, Islanda, Irlanda del Nord e Francia. In Italia, la Comunità Papa Giovanni XXIII, nei mesi scorsi, ha lanciato la campagna “Questo è il mio corpo” per chiedere al Parlamento di adottare una legge che si ispiri al modello nordico. (lp)