"Benvenuti a casa": 4 milioni di euro contro la povertà abitativa nelle regioni meridionali
Contrastare la poverta' abitativa nelle regioni meridionali con l'Housing Sociale. E' rivolta alle organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia l'iniziativa Benvenuti a casa! di Fondazione con il Sud che ha l'obiettivo di sostenere progetti esemplari che puntino a diminuire il disagio abitativo sul territorio. Previsti interventi fino a 600mila euro di contributo e della durata di 36-48 mesi capaci di sviluppare soluzioni abitative temporanee, attivando meccanismi in grado di consentire ai beneficiari di mantenere nel tempo una propria autonomia. L'Iniziativa e' pubblicata su www.fondazioneconilsud.it, scade il 13 luglio 2018 e mette complessivamente a disposizione 4 milioni di euro.
"Abbiamo voluto utilizzare l'espressione 'Benvenuti a casa' proprio perche' quest'ultima rappresenta l'inizio di un percorso di uscita da drammatiche condizione di poverta' e di esclusione sociale. La casa - sottolinea Carlo Borgomeo presidente della Fondazione - dovrebbe essere una sicurezza per tutti, ma sappiamo che purtroppo non e' cosi' per molti. L'approccio che proponiamo - continua Borgomeo - e' appunto quello di un percorso di solidarieta' che aiuti le persone e le famiglie che vivono situazioni di disagio sociale a riacquistare fiducia e autonomia di reddito, in una logica di comunita', coinvolgendo non solo la sfera abitativa ma anche quella economica, sociale, urbana e di riqualificazione del territorio".
Gli interventi dovranno essere in grado di attivare anche percorsi di accompagnamento e di sostegno all'autonomia socio-economica delle persone accolte, garantendo, alla fine del percorso di presa in carico, l'individuazione di un alloggio stabile per i destinatari, anche attraverso la promozione di meccanismi di intermediazione immobiliare sociale. Inoltre, i progetti dovranno privilegiare almeno una delle seguenti azioni: sperimentare processi di scambio e supporto reciproco attraverso meccanismi di solidarieta' sociale tra i destinatari coinvolti e con la comunita' locale (supporto nella gestione dei figli, portierato sociale, condominio solidale, ecc.); prevedere esperienze di coabitazione e cohousing; riqualificare quartieri o zone a rischio degrado o contribuire a contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni; prevedere interventi in grado di valorizzare il patrimonio immobiliare inutilizzato.
I beneficiari - che saranno chiamati a compartecipare, in base alla propria condizione economica, alla gestione o copertura dei costi di affitto dell'abitazione - potranno essere sia persone in uscita da percorsi di recupero e accoglienza (ex tossicodipendenti, ex detenuti, neomaggiorenni, ecc.), sia soggetti che, a causa di fattori contingenti, vivono condizioni di vulnerabilita' socio-economica (nuclei familiari fragili, genitori separati, anziani, disoccupati, senza fissa dimora, ecc.).
Poverta' abitativa e poverta' economica sono profondamente connesse. La disponibilita' di una casa di qualita' rappresenta uno dei pilastri su cui costruire la qualita' della vita dell'individuo e la sua inclusione nella societa'. Nel 2016, in Italia, 1 milione e 619 mila famiglie si trovavano in condizione di poverta' assoluta (6,3%) e 2 milioni 734 mila in poverta' relativa (10,6%). Queste percentuali aumentano nelle regioni meridionali, dove le famiglie in poverta' assoluta rappresentano l'8,5% del totale e quelle in poverta' relativa raggiungono il 19,7%. Per chi si trova in queste condizioni, diventa molto difficile permettersi un alloggio dignitoso. Nonostante l'elevata percentuale di proprietari di casa (71,9% delle famiglie 1 ), il disagio abitativo risulta drammaticamente attuale. La ripresa dell'economia, che sta trainando anche il settore edilizio, non coinvolge tutti i cittadini perche' i prezzi delle case crescono piu' velocemente di quanto non facciano i redditi. Le spese abitative rappresentano la voce di uscita piu' consistente nei bilanci familiari dei cittadini europei: in Italia il 24% del reddito disponibile lordo, una quota superiore alla media OCSE, pari al 20%. L'11,3% della popolazione europea risulta sovraccaricata dai costi abitativi, percentuale che sale al 39,3% per chi si trova a rischio poverta'.
L'aumento dei costi abitativi colpisce in particolare i soggetti piu' vulnerabili, come i giovani, i disoccupati e i lavoratori con bassi salari, gli immigrati, i genitori single, le persone con disabilita' fisica e intellettiva, gli anziani che vivono in alloggi non adatti alle esigenze della vecchiaia. La serieta' dell'emergenza abitativa e' dimostrata anche dall'aumento del numero dei senza tetto, tra cui si registra un nuovo e sensibile aumento dei giovani e delle famiglie con bambini. Sono in aumento le richieste di alloggi a canone ridotto, con liste di attesa municipali che contano circa 650mila persone. (DIRE)