"Lorenzo facci un goal", al via le cure a Philadelphia per il giovane abruzzese
Lorenzo Costantini |
BOLOGNA – Philadelphia, Pennsylvania, costa orientale degli Stati Uniti. Lorenzo Costantini finalmente è arrivato il 26 agosto, con la mamma Anna, il fratello maggiore e la ragazza. Ora è nelle mani di Carl June, l’unico in grado di farlo guarire: in clinica dal 29 agosto, da oggi si sottoporrà a visite di routine per tenere monitorate le sue condizioni. “Lorenzo ha sempre affrontato la malattia alla grande. Fino a due mesi fa: la chemio per prepararlo alla partenza è stata particolarmente aggressiva. Era stanco e sofferente, ma da due giorni sta un po’ meglio, è in America ed è il suo momento”: a raccontarlo è Roberta, una delle sorelle. “Mi sono ammalato a 19 anni, ho giocato per 13. È cambiato tutto in un mese, dopo la diagnosi. Progetti, programmi, tutto accantonato”, aveva raccontato Lorenzo poche settimane fa.
Lorenzo, giovane promessa della Primavera della Virtus Lanciano, avrebbe dovuto fare, quest’anno, il salto di categoria, con la prima squadra in serie B. Ma, nella primavera del 2013, un infortunio al crociato lo porta a scoprire, durante le analisi del sangue pre-operazione, qualcosa di più grave: una leucemia (leucemia linfoblastica acuta di tipo B Common Philadelphia positivo) che si rivelerà resistente alle cure tradizionali – come la chemio –, a tanti farmaci sperimentali, al trapianto di midollo di sua sorella Roberta compatibile al 100 per cento: “Per due volte mi sono sottoposta all’operazione, a novembre 2013 e lo scorso marzo. Ma la sua malattia fa parte delle leucemie croniche, scompare o diminuisce e dopo un paio di mesi ritorna anche più forte di prima”, spiega la sorella. Prima a Pescara, poi al Sant’Orsola di Bologna con l’equipe del dottor Martinelli, infine la scelta condivisa dalla comunità scientifica internazionale: Lorenzo può essere curato e guarito a Philadelphia grazie alla tecnica sperimentale del Professor Carl June, che ha già guarito numerosi pazienti.
Ma per il ricovero servono 600 mila dollari, 450 mila euro: immediatamente, parte la grande catena di solidarietà ‘Lorenzo facci un goal’ (www.lorenzofacciungoal.com) che raggiunge tutta l’Italia fino a superarne i confini e coinvolge anche il mondo dello sport: nuoto, basket, volley, calcio, dalla Virtus alla Juventus, dalla Roma fino al Paris Saint Germain di Marco Verratti, abruzzese come lui. Dopo solo un paio di settimane, la notizia che l’obiettivo è stato centrato: ora Lorenzo è a Philadelphia, dove dovrebbe restare due mesi. Il metodo del Prof. June – Metodo CAR – prevede che i linfociti T di Lorenzo siano prelevati per essere modificati geneticamente e dopo 4 settimane reimmessi. Questi nuovi linfociti sarebbero in grado di riconoscere e sconfiggere le cellule malate. “Io lo raggiungerò a ottobre, starò con lui un mese, il periodo delle infusioni. Intanto, ringrazio le persone famose che ci hanno aiutato, ma il nostro pensiero va soprattutto a tutte le persone comuni che ci hanno dato un contributo: i pensionati che portavano 100 euro all’officina di mio papà, gli studenti universitari. Persone che avevano poco ma che non ci hanno fatto mancare nulla”. (ambra notari)