28 marzo 2014 ore: 14:00
Famiglia

''Osservatorio insediato in tempi brevissimi". Chiusa la Conferenza infanzia

Il sottosegretario Bellanova:: "Alcune delle priorità del futuro Piano sono emerse in maniera chiara dal dibattito di questi due giorni" E assicura la volontà del governo di voler lavorare in rete
Scuola, Bambino scrive dietro pennarelli colorati

Bari - Ringrazia il “popolo degli operatori sociali oggi così numerosi, che da anni e anni tesse tela e mette radici”, i coordinamenti e le associazioni presenti  il sottosegretario al Lavoro e alla Politiche sociali Teresa Bellanova che chiude la due giorni a Bari dedicata all’infanzia. E con loro si impegna a “insediare in tempi brevissimi il ricostituendo Osservatorio nazionale per l’infanziaL’Osservatorio – spiega - ha il compito non solo di elaborazione generica delle proposte, ma di ausilio al Governo nell’elaborazione del piano d’azione”. Un passo decisivo per l’elaborazione del Piano nazionale di azione e di interventi per l’infanzial centro del dibattito della mattinata.

"Il Terzo Piano biennale ( 2010-2011) - ricorda Bellanova - individuava quali linee prioritarie il contrasto all’esclusione sociale, il rafforzamento dei diritti e della rete integrata dei servizi, la promozione dell’integrazione e della partecipazione per la costruzione di un patto tra generazioni. Molte delle azioni delineate nel Piano sono state realizzate, alcune sono state realizzate parzialmente e molte altre necessitano di un ripensamento durante i lavori per la redazione del futuro Piano”. Ma di sicuro sottolinea “alcune delle priorità del futuro Piano sono emerse in maniera chiara dal dibattito di questi due giorni, dalle relazioni dei gruppi di lavoro, dagli interventi della mattinata

Il nuovo Piano secondo il Sottosegretario dovrà tenere conto del fatto che l’Italia è un Paese a demografia debolenel 2012 sono oltre 12 mila in meno i nati rispetto al 2011, oltre 42 mila in meno nei quattro anni della crisi, quasi 54 mila in meno rispetto al 2008. “Le coppie sembrano sostenere un “costo” nel mettere al mondo e crescere i figli più elevato che altrove, un costo che vede intrecciarsi numerose e complesse componenti non facilmente riducibili, che non affondano le proprie radici esclusivamente in un terreno puramente economico, ma che interessano anche motivazioni e fattori sociali, culturali e psicologici. Di contro l’Italia detiene il triste primato di essere stato il primo in cui il numero di persone di 65 e più anni ha sopravanzato il numero di bambini di 0-14 anni, uno storico sorpasso che non sembra segnare il passo”. Per darne il senso il Sottosegratario ricorda che l’incidenza dei minorenni residenti sul totale della popolazione residente si è ridotta di oltre 70 mila unità in 15 anni: è “scomparsa di un’intera città di medie dimensioni abitata da soli bambini e adolescent i.

"È a rischio la tenuta del sistema paese, la capacità di crescita dello stesso, la sussistenza e l’equità del patto intergenerazionale, ma si snaturano anche le relazioni, perché i bambini e gliadolescenti crescono in un mondo sempre più adulto in cui ci si confronta sempre meno con fratelli, cugini, pari età, e in cui lo spazio per il confronto con i coetanei è sempre più contingentato negli orari e circoscritto in luoghi deputati, tra i quali la scuola e le attivitàsportive extrascolastiche– dichiara  - Questa rarefazione porta, però, principalmente ad una perdita di peso sulla agenda delle azioni e degli interventi che questo segmento di popolazione può legittimamente reclamare.

Il governo riparte dal sostegno globale alla famiglia  e dalla volontà di lavorare in rete : dal sostegno al reddito, alla creazione di mercati del lavoro inclusivi, all’offerta di servizi per la conciliazione e, soprattutto, al sostegno alle capacità genitoriali. “Se l’8,9 % delle famiglie con figli ricade sotto la soglia della povertà assoluta, è da qui che si può partire per individuare nella lotta alla povertà minorile una delle più cogenti priorità. Se solo il 13,5% dei bambini sotto i tre anni riesce ad accedere ai servizi socio – educativi, è sul potenziamento della rete di questi servizi che bisogna rafforzare l’investimento. Se sono ancora circa 30mila i bambini e i ragazzi per i quali non è pienamente realizzabile il diritto a vivere nella propria famiglia, la priorità di investire in azioni di sistema che portino alla prevenzione degli allontanamenti con adeguati interventi di affiancamento alle capacità genitoriali si manifesta in tutta la sua urgenza.

Prioritario "ragionare di tutti quei bambini “invisibili”, che vivono ai margini delle nostre città o relegati in spazi di detenzione pensati per le loro madri. Prioritario è rinforzare il sistema scolastico, fondamentale agente di inclusione in una società sempre più interculturale.Prioritario è farsi carico di tutte le marginalità che incrociano la vita di ogni bambino di questo Paese, che si è dato come principio fondamentale del proprio agire il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana"Ma il Piano si arricchirà, spiega il sottosegretario, anche di temi e urgenze di natura più profondamente culturale, che non hanno avuto spazio durante il lavori della Conferenza. “Penso - dice - allattenzione particolare che dovremmo dedicare all’età dell’adolescenza e della preadolescenza".

“Il cammino è appena iniziato. – conclude - Di una cosa siamo certi: dovremo adattare i nostri tempi ai tempi della crescita dei nostri figli. E questo significa che dobbiamo agire con celerità e urgenza”. “Vi assicuro che per quanto ci riguarda noi abbiamo ricavato esattamente questo, maggiore passione e maggiore motivazione per fare il nostro lavoro. Di questo vi siamo immensamente grati”. 

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