14 marzo 2017 ore: 16:09
Giustizia

"Un passo verso gli altri", studenti e detenuti a scuola di educazione alla cittadinanza

Al via il percorso che coinvolge le scuole superiori e i detenuti nel minorile di Bologna. Obiettivo? Incontro faccia a faccia tra mondi di vita differenti. In programma cineforum, incontri con testimoni, letture. “Vogliamo far prendere coscienza che l’istituto penale è parte integrante della società”
Messa a la prova, persona lungo corridoio carcere

BOLOGNA - Un’esperienza formativa attiva che si basa sul confronto tra studenti delle scuole superiori del territorio metropolitano e i ragazzi detenuti all’interno dell’istituto penale minorile. È il progetto “Un passo verso gli altri”, ideato dall’istituto penale minorile e dalla Città metropolitana di Bologna in collaborazione con il Cpia metropolitano e con il sostegno dell’Ufficio V ambito territoriale di Bologna. Obiettivo? “L’incontro faccia a faccia tra mondi di vita differenti per consentire ai ragazzi coinvolti di lavorare su aspetti importanti del vivere nel mondo con gli altri, quali il riconoscimento dell’alterità, una maggiore consapevolezza di sé e il rafforzamento della propria identità, e del vivere in un contesto sociale ampio, contribuendo a promuovere il senso di cittadinanza attiva che si esplica anche attraverso l’educazione alla legalità”.

Il tema proposto per il prossimo anno scolastico è “libertà di, libertà da, libertà per”. I ragazzi lavoreranno in un confronto continuo e diretto, tenendo conto dei vincoli del regim carcerario, con la costante presenza di educatori, docenti, volontari. “Gli studenti e i ragazzi detenuti potranno esplorare le tematiche scelte attraverso molteplici modalità e stimoli, dalla lettura al cineforum agli incontri con testimoni privilegiati, costruendo una raccolta multimediale – spiega Elisabetta Scalambra, consigliera delegata allo Sviluppo sociale della Città metropolitana – Si tratta di un progetto, i cui obiettivi sono previsti nelle linee di mandato dell’ente che permetterà ai ragazzi di lavorare su stereotipi e pregiudizi, sensibilizzare sulla realtà detentiva e far prendere coscienza che l’istituto penale non è una realtà al di fuori della società, ma ne è parte integrante”. (lp)

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