10 gennaio 2014 ore: 12:41
Famiglia

Adozioni per coppie gay, AiBi: i bambini hanno bisogno di papà e mamma

L’organizzazione non governativa commenta la dichiarazione della vicemistra Guerra sulla possibilità di estendere le adozioni anche per le coppie omosessuali. “Il cuore della questione non è l'estensione dei diritti ai gay ma una riforma organica della materia, a tutela dei diritti dei bambini abbandonati"
Adozioni gay, due uomini e neonata

ROMA – L’associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini commenta la dichiarazione della viceministra del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Maria Cecilia Guerra sulla possibilità di adozione anche per le coppie omosessuali. Nell’intervista, apparsa sulla prima pagina de Il Corriere della Sera del 9 gennaio, si legge che la Guerra si ritiene personalmente favorevole a una piena equiparazione in materia fra coppie etero e omosessuali.

“Ancora una volta spiace constatare – si legge nel comunicato stampa di Ai.Bi. –  come una certa parte della classe dirigente del paese dimostri di avere le idee confuse, in tema di adozione: l’unico diritto che andrebbe preso in considerazione, infatti, è quello dei figli abbandonati ad avere una famiglia, non quello degli adulti di adottare”. Secondo l’associazione infatti il cuore della questione non è “l’estensione di supposti diritti di pochi”, le coppie omosessuali, ma la necessità di una riforma organica della materia, “a tutela dei diritti reali di molti”, ovvero dei bambini abbandonati”.

È inutile dunque tirare in ballo i diritti dei gay, quando a a “fuggire” dall’adozione  sono le stesse coppie eterosessuali, tra l’altro le uniche autorizzate per legge ad adottare. “Le ragioni sono molteplici e note, speiga Ai.Bi. – e vanno dalla mancanza di una cultura della coppia intesa come risorsa, al persistere di ostacoli procedurali, burocratici ed economici. In altre parole, invece che interrogarsi sul perché la possibilità di adottare non sia stata ancora estesa agli omosessuali, il viceministro avrebbe dovuto domandarsi: perché le famiglie, oggi, adottano sempre meno?”

Inoltre, è opportuno considerare che per un bambino abbandonato la priorità è il recupero dell’identità e dell’autostima: “se non gli si danno riferimenti precisi, garantendogli la presenza di un padre e di una madre – si chiede l’associazione – come si può pensare di aiutarlo a rispondere a questa sua esigenza di ritrovare se stesso, il proprio posto nel mondo e nella società?” Ai.B invita la viceministra a “guardare l’adozione con gli occhi dei bambini” per accorgersi che quello di cui hanno bisogno è “un papà e una mamma, che si prendano cura di loro”. “La vera priorità – conclude l’associazione – è riformare il sistema delle adozioni internazionali, per dare la possibilità a tanti minori in stato di abbandono di avere una famiglia. Il resto può aspettare”.

 

 

 

 

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