Africa, Oms: picco di malattie e morti premature, l'aria inquinata la causa
Roma - In Africa il 23% delle morti premature va attribuito a condizioni ambientali insalubri. E' il dato lanciato da Mashidisio Moeti, direttore della sezione Africa dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), in occasione della 67esima riunione del Comitato regionale di Oms Africa, in corso alle Cascate Vittoria, in Zimbabwe.
Moeti ha illustrato le sfide principali che i Paesi del continente sono chiamati a fronteggiare. L'inquinamento, il consumo di tabacco e la presenza di altre sostanze chimiche nell'aria sono risultate all'origine dell'insorgenza del 20% dei casi di cancro, il 31% delle malattie cardiovascolari, del 31% delle malattie polmonari croniche e del 44% dei casi di asma. Ma per il direttore della Sezione Africa dell'Oms "non e' ancora troppo tardi per prendere tutte le azioni necessarie a frenare l'impatto negativo che l'inquinamento determina sulla salute umana, e quindi sul benessere delle comunita'" del continente. "Abbiamo un'occasione unica di proteggere le generazioni, presenti e future".
Il tema intorno al quale si sono riuniti da domenica i ministri della Sanita' africani - e che terminera' domani 1° settembre - e' quello della Copertura sanitaria universale (Universal Health coverage, Uhc): si tratta dell'ottavo 'traguardo' dei nove da conseguire nell'ambito del terzo obiettivo 'Salute e benessere', parte della Nuova Agenda di sviluppo 2015-2030 promossa dalle Nazioni Unite.
"L'Uhc e' la base per ottenere comunita' piu' in salute, economie piu' forti e sicurezza", ha detto il direttore del Sistema sanitario presso la sezione Africa dell'Oms Delanyo Dovlo, il quale ha suggerito l'assunzione di "nuovi impegni e azioni concrete" al fine di far fronte alle numerose sfide che la sanita' comporta, soprattutto in vista "dell'implementazione dell'Agenda 2015-30". "L'accesso alle cure e' un diritto umano. La copertura sanitaria universale e' una scelta politica che incoraggio tutti i Governi ad assumere", ha aggiunto il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo intervento. (DIRE)