Azzerati i contributi per i servizi: la protesta in piazza di ciechi e ipovedenti
Disabilità: cieco con bastone
“Mi rifiuto di pensare – afferma il presidente nazionale Tommaso Daniele - che il ministro Maroni, titolare del ministero che ha operato i tagli, sia a conoscenza di un provvedimento così iniquo: spero, invece, che si tratti di una svista di un funzionario ignaro delle finalità delle leggi 24/1996 e 379/1993”. “Se così non fosse - prosegue Daniele - dovrei pentirmi di aver creduto per anni nella giustizia sociale, nella solidarietà, nel bene comune, nel valore delle istituzioni e ammettere quello che comunemente si dice che la classe politica opera solo in funzione del tornaconto del proprio elettorato”. “I ciechi e gli ipovedenti – continua il presidente dell’associazione - sono consapevoli della gravità della crisi che attraversa il nostro paese, ma non sono disposti a pagare due volte: una volta come cittadini, un’altra come disabili. Infatti, essi, non appena appresa la notizia, mi hanno tempestato di telefonate invitandomi a mobilitare la categoria per far sentire forte la loro indignazione. Nonostante i miei dubbi circa l’opportunità di scendere in piazza in un momento così critico del nostro paese, alcune centinaia di essi hanno disobbedito e oggi sono in piazza per ottenere che un provvedimento così iniquo sia cancellato”. “E’ chiaro – conclude Daniele - che se questo non dovesse avvenire, la lotta si farà più dura e i due milioni di ciechi ed ipovedenti scenderanno in piazza tutti insieme per gridare: Vergogna! Vergogna!”.